Toscana. Il 2 dicembre scuole fiorentine chiuse per assemblea provinciale ATA

Firenze, 1° dicembre 2015. Scuole che restano chiuse per una settimana perché il custode è malato o che ritardano il pagamento degli stipendi e gli adempimenti amministrativi perché per le Segreterie non sono previste supplenze. Sono due delle conseguenze più impattanti – finora sventate grazie a soluzioni straordinarie e poco ortodosse adottate caso per caso – della nuova legge 107 (la cosiddetta ‘buona scuola’) che ha previsto per i collaboratori scolastici il blocco delle nomine dei supplenti per i primi 7 giorni di assenza e il divieto completo di nominare supplenti del personale amministrativo. Il risultato è che le scuole potrebbero non aprire o chiudere per mancanza del collaboratore scolastico. Un problema tanto più serio nei piccoli plessi scolastici, dove il custode è uno solo. Nelle Segreterie poi dove si assentano per lunghi periodi (ad esempio per una maternità o per gravi patologie) gli assistenti amministrativi, sono a rischio ritardo l’elaborazione dei contratti, il pagamento degli stipendi, le iscrizioni degli alunni, i pagamenti più vari da effettuare, perché per loro non sono previste supplenze. Per discutere di questi e di altri problemi che affliggono il personale ATA (Assistenti Tecnici e Amministrativi) e che hanno già fatto registrare diverse situazioni critiche anche in provincia di Firenze, i sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Snals-Confsal e Cobas hanno convocato l’Assemblea di tutto il personale ATA della provincia di Firenze per domani, Mercoledì 2 Dicembre, nell’Auditorium della Cisl Toscana, in via Benedetto Dei 2/a, a Firenze. Per consentire a tutti di partecipare si terranno 2 assemblee, al mattino (dalle 9 alle 12) e al pomeriggio (dalle 14 alle 17). A margine dell’assemblea i rappresentanti sindacali terranno un incontro stampa alle ore 11, per dare conto dei tanti problemi con cui chi vive nella scuola è chiamato a confrontarsi ogni giorno e che, purtroppo, la riforma della cosiddetta ‘buona scuola’, alla prova dei fatti, non ha risolto ma anzi aggravato.

Ufficio stampa Cisl Toscana

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