1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Sicilia
  8. /
  9. Sicilia. Poste, manifestano a...

Sicilia. Poste, manifestano a Catania i postali di sei province. Confluiranno al centro della città etnea nel pomeriggio i lavoratori di Messina, Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta e della stessa Catania. Slp Cisl: azienda in stato confusionale. Milazz

 

11 giugno 2015. Si terrà nel pomeriggio di oggi, a Catania a partire dalle 18, la seconda delle due manifestazioni regionali dei lavoratori delle Poste, organizzate dalla Slp Cisl Sicilia. L’appuntamento è davanti agli uffici postali di via Etnea dove confluiranno, anche a bordo di 15 pullman, i lavoratori della Sicilia orientale: Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Caltanissetta, oltre che della stessa Catania. “Poste italiane – scrive la Slp – se ci sei batti un colpo. Regna il caos assoluto. E lavoratori, azienda e qualità del lavoro e del servizio, sono seriamente a rischio”. La prima delle due manifestazioni di protesta si è svolta giovedì 4 a Palermo e vi hanno preso parte i postali della Sicilia occidentale: Palermo, Trapani e Agrigento. A Catania, assieme ai lavoratori, saranno presenti il segretario generale della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo, il segretario della Slp Cisl Sicilia Giuseppe Lanzafame e i vertici Cisl delle sei province coinvolte nella mobilitazione.
Quanto ai motivi della protesta, la Slp Cisl denuncia lo stato confusionale in cui l’azienda versa nell’Isola e chiede, spiega una nota, “una seria riorganizzazione che valorizzi la qualità dei servizi e guardi allo sviluppo e non ai tagli”. “Insistiamo – afferma Lanzafame – per il ripristino delle regole, per il rispetto della dignità dei lavoratori. Per il pagamento di tutte le spettanze contrattuali”. “Ci preoccupa – incalza Milazzo – una realtà aziendale con 1200 lavoratori precari con contratto part time, completamente dimenticati. Con autovetture, furgoni e motomezzi obsoleti, insufficienti e da rottamare. In cui un clima conflittuale non aiuta, né chi lavora né i cittadini che fruiscono del servizio”.

Condividi