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Pulizie ospedali. Fisascat-Cisl Emilia Centrale e Filcams-Cgil di Modena: Dussmann Service minaccia decine di licenziamenti

Pubblicato il 15 Feb, 2016

Modena, 15 febbraio 2016. Stato di agitazione per gli addetti modenesi della Dussmanna Service di Bergamo addetti alle pulizie negli ospedali di Carpi, Mirandola, Vignola, Castelfranco Emilia, Pavullo e dei poliambulatori dell’Ausl di Modena. Lo hanno proclamato i sindacati Fisascat Cisl Emilia Centrale e Filcams Cgil di Modena per protestare contro la Dussmann Service che, di fronte alla riduzione del servizio di pulizie prevista nel nuovo capitolato di appalto, minaccia il licenziamento di 46 lavoratori full time-equivalenti. Per i sindacati, poiché in questo appalto molti addetti lavorano a molti part-time, gli esuberi potrebbero essere oltre 70, cioè più di un terzo dei 204 lavoratori attualmente impiegati nelle pulizie in tutti i siti della provincia. «Si è rotta la trattativa sulla procedura di mobilità aperta dall’azienda per 46 full time-equivalenti a inizio gennaio. Il tavolo – spiegano Alessandro Martignetti (Fisascat Cisl Emilia Centrale), Andrea Santoiemma e Veronica Marchesini (Filcams Cgil) – è saltato di fronte alla totale indisponibilità dell’azienda a cercare soluzioni alternative ai licenziamenti o tagli indiscriminati dei contratti dei lavoratori a seguito della riduzione dei servizi contenuti nel nuovo capitolato di appalto». I sindacati hanno chiesto di valutare soluzioni conservative che, attraverso gli ammortizzatori sociali, possano gestire gli eventuali esuberi ed effettuare le necessarie riorganizzazioni, ma difendendo i salari che, nella maggior parte dei casi, non arrivano a 700 euro mensili. «Come si può non valutare strumenti che, se gestiti con serietà, possono permettere di evitare sia i licenziamenti sia contenere la perdita di salario, portando comunque immediati risparmi anche all’impresa? – chiedono Martignetti, Santoiemma e Marchesini – Come si può decidere che a pagare la perdita di fatturato dell’azienda debba essere solo chi già fatica ad arrivare a fine mese e negli anni è stato disponibile a effettuare molte ore di straordinario e supplementare (circa 30 mila ore nei primi otto mesi del 2015)? Noi chiediamo che il tavolo venga riaperto, vengano ritirati i licenziamenti e si affronti il problema con dati precisi, struttura per struttura verificando non solo i tagli effettivi, ma tutte le soluzioni organizzative possibili per gestire l’appalto nel tempo». Per questo motivo i sindacati hanno aperto lo stato di agitazione di tutti i lavoratori comunicandolo all’Ausl, alla commissione di garanzia e al prefetto. I rappresentanti dei lavoratori avvertono che non si fermeranno davanti al ricatto occupazionale e metteranno in campo tutte le iniziative di lotta possibili. «Le lavoratrici chiedono alle istituzioni, a partire dai sindaci e giunte comunali, di intervenire urgentemente a difesa dei diritti e della dignità di lavoratori che ogni giorno – concludono Martignetti (Fisascat Cisl Emilia Centrale), Santoiemma e Marchesini (Filcams Cgil) – ci garantiscono sale e reparti ospedalieri puliti, igienizzati e sicuri».

Ufficio stampa Cisl Modena

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