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Emilia Romagna. Trasporto pubblico locale, sindacati Modena: sciopero provinciale di quattro ore martedì 8 marzo

4 marzo 2016 – Sciopero provinciale del trasporto pubblico locale martedì prossimo 8 marzo dalle 16 alle 20 (nel rispetto delle fasce di garanzia). Lo hanno proclamato i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Fna e Faisa Cisal di Modena per protestare contro la riorganizzazione degli orari decisa da Seta, in particolare contro il regime di turnazione del personale viaggiante che, a detta dei lavoratori, sta diventando insostenibile. «La riorganizzazione proposta dall’azienda, a seguito delle modifiche continue del servizio volute da Amo (Agenzia provinciale per la mobilità), ha fatto sì che negli anni sia divenuto sempre più difficile conciliare i tempi di vita e di lavoro – affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Fna e Faisa Cisal – Un turno che inizia alle 6 del mattino e finisce alle 19.30, con varie riprese nell’arco di un nastro orario di 13 ore e 30 minuti, non consente nient’altro che lavorare. Questo prolungato orario di lavoro finisce per avere ricadute negative anche sulla qualità e la sicurezza del servizio, per l’inevitabile calo della concentrazione alla guida dei bus». Lavoratori e sindacati contestano anche l’aumento delle procedure disciplinari inflitte ai lavoratori (con conseguenti decurtazioni dello stipendio), per effetto della continua riorganizzazione del servizio: ad esempio, le modifiche al programma di esercizio non testate sul campo, che portano ogni giorno tre filobus di 18 metri a incolonnarsi in fondo a viale Gramsci, costringendo l’utenza al trasbordo da un mezzo all’altro. Ai lavoratori nuovi assunti (una trentina dal 2014) non viene riconosciuta la contrattazione aziendale di secondo livello, con una decurtazione di 300-400 euro mensili, a fronte di turni di lavoro che li impegnano su un nastro di 12 ore al giorno. «Il presidente di Seta si era impegnato a convocarci entro febbraio per presentare il nuovo piano industriale, ma finora ciò non è avvenuto», aggiungono i sindacati, che sollecitano gli enti locali modenesi (azionisti di Seta) e la Regione Emilia-Romagna a intervenire quanto prima, sia per discutere il piano industriale che per chiarire il progetto sull’azienda unica regionale per il trasporto pubblico locale.

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