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Emilia Romagna. Kale Italia: da Femca-Cisl solidarietà ai lavoratori di Borgotaro e impegno per tutelare occupazione stabilimento Fiorano

 

Femca-Cisl Emilia centrale: “Ci auguriamo che la proposta avanzata all’azienda dalle istituzioni regionali, di ritirare la procedura di mobilità per i 122 lavoratori di Borgotaro, venga accolta e che si possa lavorare in sintonia con le organizzazioni sindacali e le istituzioni del territorio”.

Modena, 15 giugno 2015. Solidarietà ai lavoratori dello stabilimento Kale Italia di Borgotaro (Parma) e alle loro famiglie viene espressa oggi dalla Femca-Cisl Emilia Centrale e dai delegati della rsu Femca dello stabilimento Kale di Ubersetto di Fiorano Modenese. «La notizia della chiusura definitiva dello stabilimento produttivo di Borgotaro è stata terribile, anche se la mancanza di un piano industriale mirato al rilancio del sito lasciava intravedere già da tempo possibili negative ripercussioni – afferma Massimo Muratori, operatore della Femca – Si tratta di una scelta aziendale grave e che contrasta con i progetti presentati da Kale al momento dell’acquisizione dei marchi e degli impianti ex Fincuoghi. Ci auguriamo che la proposta avanzata all’azienda dalle istituzioni regionali, cioè di ritirare la procedura di mobilità per i 122 lavoratori di Borgotaro, venga accolta e che si possa lavorare in sintonia con le organizzazioni sindacali e le istituzioni del territorio per una soluzione meno drastica che dia risposte mirate alla miglior tutela occupazionale possibile». Ricordiamo che la Femca-Cisl, la quale ha vinto le elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria alla Kale Italia di Fiorano, è impegnata in queste settimane in una difficile trattativa per tutelare al meglio anche i lavoratori dello stabilimento modenese. L’anno scorso, infatti, Kale Italia ha dichiarato 58 esuberi; l’azienda ha concluso la procedura il 30 aprile scorso incentivando l’esodo di 35 lavoratori che hanno sottoscritto un accordo di non impugnazione. Su altre dodici posizioni l’esubero è stato evitato con trasformazioni a part-time, spostamenti e riqualificazioni, mentre per le restanti undici posizioni, che riguardano addetti della produzione che è smantellata, è stata aperta una nuova procedura di mobilità che i sindacati affronteranno nei prossimi giorni. I settanta lavoratori rimasti sono in cassa integrazione straordinaria fino al prossimo 19 luglio.

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