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Sanità. Cisl Toscana: positivo avviare un dibattito sull’intramoenia

Pubblicato il 18 Mar, 2016

Firenze, 18 marzo 2016. “La provocazione del Governatore Enrico Rossi sull’intramoenia è quanto mai opportuna, perché consente di aprire un dibattito su quello che funziona e che non funziona attualmente nel sistema sanitario pubblico.” E’ il commento di Rossella Bugiani, della Segreteria regionale Cisl, alle parole di ieri del Presidente della Regione Toscana. “Abbiamo verificato negli anni che la libera professione ha troppo spesso prodotto effetti negativi soprattutto sulle liste d’attesa – spiega Bugiani -. Occorre quindi mettere in campo alcuni correttivi. A cominciare dal richiedere che ci sia equivalenza di produttività, e quindi, banalmente, di operazioni, tra pubblico e intramoenia. Se uno stesso chirurgo fa pochi interventi nel sistema pubblico e il doppio o il triplo, come avviene, in libera professione, evidentemente qualcosa non funziona. In questo caso basterebbe sospendere l’attività in libera professione finché le liste d’attesa pubbliche non fossero rientrate nei limiti previsti che regolarmente invece sono sforati.” “Bisogna evitare il rischio che durante il lavoro nel sistema pubblico ci si procaccino i clienti per l’attività libero professionale, da cui magari si ricava il doppio o il triplo di quanto si guadagna dallo stipendio pubblico. E’ evidente che così la tentazione di privilegiare il secondo sul primo è molto forte.” “Altro elemento di criticità è il fatto che da quando esiste il sistema dell’intramoenia si è rallentata la trasmissione del sapere dai superprimari alla loro equipe, procurando un monopolio alla lunga dannoso per il sistema pubblico.” Ufficio stampa Cisl Toscana

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