Cagliari, 21 marzo 2016. L’occupazione del silos Alcoa da parte di tre sindacalisti è l’ultimo gesto disperato di tre segretari metalmeccanici che si sono battuti – insieme con tutte le organizzazioni dei lavoratori – per la salvaguardia dell’importante sito industriale, diventato simbolo di un territorio che non vuole rassegnarsi alla fine di un destino industriale. La lotta può e deve continuare, ma è opportuno che i tre sindacalisti scendano dalla sommità del silos.
Questa vicenda è anche il segno concreto della distanza esistente tra i tempi della politica e i tempi dei lavoratori. Se chiuderà l’Alcoa e altri operai si aggiungeranno alle migliaia di persone in mobilità, la responsabilità sarà tutta da ricercare nell’inerzia e nella scarsa consapevolezza di coloro che in questi anni hanno governato in Italia e in Sardegna. Gli uomini di governo regionale e nazionale hanno indugiato – nonostante gli appelli, le sollecitazioni e le proteste sindacali – nelle decisioni e nel prendere le necessarie iniziative in materia di politiche industriali e del lavoro.
La politica del rinvio e dell’attesa ha generato solamente disperazione per i lavoratori e le loro famiglie, che pagano un prezzo altissimo a causa della disattenzione e dei ritardi della classe politica.