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Metalmeccanici. Bentivogli (Fim): A Bari per dire no a rinnovo rischioso

Pubblicato il 7 Apr, 2016

Roma, 7 aprile 2016 «Il contratto dei metalmeccanici è il più grande nel settore privato in Italia, riguarda oltre 1 milione e 600 mila persone, e la loro vita è collegata alla sua buona riuscita». Così il leader nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli (sarà presente domani a Bari all’Attivo dei metalmeccanici di Puglia e Basilicata), nel commentare la vertenza legata al rinnovo della piattaforma contrattuale dei metalmeccanici che da sei mesi vede Fim, Fiom e Uilm impegnate, ormai, in un lungo braccio di ferro con Federmeccanica e Assistal. «In questo contratto Federmeccanica e Confindustria – aggiunge Bentivogli – hanno sfoderato la peggiore intransigenza contro lo strumento del Ccnl, dimenticando che in contratto ha tenuto insieme il Paese e i lavoratori e che, anche in tempo di crisi, ha tenuto le relazioni industriali sul giusto binario e ha consentito ai metalmeccanici di non scindere mai la protesta dalla proposta e con la contrattazione difensiva, siamo riusciti a salvare, nella crisi oltre 100mila persone dai licenziamenti».
Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 4 ore di sciopero per tutte le lavoratrici e i lavoratori a cui si applica il Ccnl Federmeccanica e Assistal, per mercoledì 20 aprile 2016. Protesta preceduta dal fitto calendario di attivi regionali che domani mattina vedrà – a Bari, dalle 9,30, presso l’Auditorium Spazio 7 (entrata Monumentale) della Fiera del Levante – oltre 1000 delegati e attivisti di Puglia e Basilicata protagonisti.
«Siamo di fronte al contratto più difficile della storia della nostra categoria, perché non è mai accaduto nella storia dei metalmeccanici che si rinnovasse un contratto con la deflazione, una disoccupazione che continua a galoppare e con una crisi che, al di là della propaganda di ogni governo, tiene ancora imbrigliata la vita e le sorti di centinaia di migliaia di famiglie italiane. Sul salario – dice ancora Bentivogli – Federmeccanica si scordi che noi accetteremo mai un contratto nazionale che sia ridotto ad un contrattino per il 2/3 per cento dei lavoratori».
«È necessario che Federmeccanica rimuova la sua posizione marmorizzata sul salario. Bisogna portare a casa un buon contratto a tutela di tutti i lavoratori e non di pochi. Se vincono i metalmeccanici – conclude Bentivogli – vince tutto il Paese».

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