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Eni. Lavoratori del COVA verso la cassa integrazione. I sindacati chiedono tempi rapidi per lo sblocco degli impianti

Pubblicato il 19 Apr, 2016

Potenza, 19 aprile 2016 – Avvio delle procedure di messa in cassa integrazione ordinaria dei 430 addetti del centro oli di Viggiano. Lo ha annunciato stamane l’Eni nel corso di un incontro in Confindustria, a Potenza, con Cgil, Cisl e Uil e i sindacati di categoria Filctem, Femca e Uiltec. Entro due settimane Eni e sindacati torneranno ad incontrarsi per un esame congiunto della situazione. I sindacati chiedono di “utilizzare tutti gli strumenti utili, atti a salvaguardare gli attuali livelli occupazionali”. Segnali negativi arrivano anche da alcune aziende dell’indotto che, come Eni, hanno già avviato la procedura per accedere alla Cigo. Qui, stando ai dati forniti all’ultimo tavolo della trasparenza, i lavoratori interessati sono oltre 3 mila. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, hanno evidenziato nel corso dell’incontro la necessità “di governare il processo a salvaguardia di tutti i livelli occupazionali, diretti e indiretti, attivando gli strumenti già utilizzati da Eni in altre occasioni”. I tre leader sindacali, nel ribadire la loro “piena fiducia nel lavoro della magistratura” e confidando in “un rapido accertamento delle responsabilità”, hanno espresso forte preoccupazione per la tenuta dei livelli occupazionali e auspicato “lo sblocco in tempi brevi degli impianti, come avvenuto in passato in altre difficili vertenze come Siderpotenza e Tecnoparco, a prescindere dall’esito del ricorso presentato in cassazione dall’Eni. Summa, Falotico e Vaccaro hanno infine annunciato di aver chiesto un incontro in Prefettura per “rappresentare al governo la preoccupazione dei lavoratori per i riflessi che la chiusura del Cova rischia di determinare sull’economia della regione, sul lavoro e sulla sicurezza”. Cisl Basilicata – Ufficio stampa

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