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Pulizie ospedali. Filcams Cgil di Modena, Fisascat Cisl Emilia Centrale: da Dussmann Service pressioni e ricatti alle lavoratrici

Pubblicato il 28 Apr, 2016

Modena, 28 aprile 2016. Dopo il mancato accordo sulla mobilità e il rifiuto di attivare ammortizzatori sociali per contenere l’impatto degli esuberi dichiarati, Dussmann Service – azienda appaltatrice delle pulizie negli ospedali e poliambulatori di Modena e provincia – sta ricorrendo a metodi a dir poco vergognosi, con pressioni e intimidazioni di vario genere alle lavoratrici. Lo affermano i sindacati Filcams Cgil di Modena e Fisascat Cisl Emilia Centrale, rivelando che in questi giorni arrivano alle lavoratrici lettere di trasferimento in cantieri lontani centinaia di chilometri da Modena. Addirittura l’azienda ha imposto l’aut aut a numerose lavoratrici: o accettano la riduzione dell’orario di lavoro, oppure le trasferiscono su appalti fuori regione. «Siamo immediatamente intervenuti per denunciare questi gravi atti intimidatori che hanno il solo scopo di spingere i lavoratori ad accettare la riduzione del contratto – dicono Andrea Santoiemma e Veronica Marchesini (Filcams Cgil) e Alessandro Martignetti (Fisascat Cisl) – In quasi cento giorni di trattativa sugli esuberi (46 full-time equivalenti pari a circa 70 lavoratori) l’azienda non aveva mai fatto riferimento a trasferimenti, anzi aveva dichiarato l’impossibilità di trasferire personale presso altri appalti a causa della sfavorevole congiuntura economica, oltre che per gli obblighi contrattuali». Per i sindacati l’azienda sta mettendo in atto azioni intimidatorie al solo scopo di spingere le lavoratrici ad autoridursi l’orario di lavoro e avere così decine di lavoratori disponibili a qualunque orario. Il trasferimento, infatti, sarebbe un licenziamento mascherato, considerato che si tratta di lavoratrici che percepiscono in media salari di 7-800 euro mensili e non potrebbero, perciò, accettare di trasferirsi in~un’altra città. «Molte lavoratrici hanno reagito con rabbia di fronte a queste lettere, che dimostrano una totale mancanza di considerazione da parte di Dussmann verso persone che da anni lavorano per essa. Si tratta di metodi inaccettabili – sottolineano Santoiemma e Marchesini (Filcams Cgil), Martignetti (Fisascat Cisl Emilia Centrale) – L’azienda, anziché fare pressioni sulle singole lavoratrici, deve tornare a trattare con i sindacati per trovare una soluzione condivisa che garantisca il mantenimento dei posti di lavoro». Sindacati e lavoratori sono pronti a nuove azioni di lotta, già a partire da venerdì prossimo 6 maggio con lo sciopero nazionale per il rinnovo del contratto di settore. Saranno poi messe in campo ulteriori mobilitazioni, nel rispetto della legge sulla garanzia dei servizi minimi essenziali. «È paradossale – dicono i sindacalisti – che questi vincoli limitino azioni di lotta delle lavoratrici a difesa dei propri diritti, ma non i tagli (fino al 35 per cento) di questi stessi servizi, come sta avvenendo all’Ausl di Modena». Filcams Cgil e Fisascat Cisl fanno appello all’Ausl di Modena, alle istituzioni, partiti politici e parlamentari modenesi affinché intervengano a sostegno dell’occupazione e per il rispetto della dignità di questi lavoratori. Lo stesso presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha già avuto un primo incontro con una delegazione di lavoratrici Dussmann e ha garantito il proprio interesse.

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