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Trasporti. I sindacati di settore contestano Ferrovie dello Stato che con la riorganizzazione sta facendo perdere tratte e posti di lavoro in Puglia

Pubblicato il 11 Mag, 2016

Bari, 11 maggio 2016. Le segreterie regionali Puglia Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Orsa, Ugl e Fast hanno scritto ai vertici di Ferrovie dello Stato contestando il trattamento riservato alla Puglia a seguito delle scelte riorganizzative operate dalla società per il nostro territorio, che nel corso di questi ultimi anni, stanno determinando il peggioramento dei servizi, la chiusura di impianti, mancati investimenti e la costante perdita di centinaia di posti di lavoro. “La chiusura dell’Impianto Cargo di Taranto, il mancato ripianamento del personale dell’impianto equipaggi Bordo e Macchina di Frecciargento e Servizio Universale, la mancata attuazione del piano di assunzioni (RFI Infrastrutture DTP Bari), solo 5 delle 25 concordate con accordo nazionale del 08 luglio 2015 attualmente bloccato e inoltre, i mancati apporti di risorse per l’Impianto Manutenzione Corrente di Bari, nonché il mancato ripristino della quarta relazione Frecciargento tra Lecce e Roma, la forte decurtazione dei servizi di ristorazione a bordo treno ed accompagnamento notte – si legge nella missiva – hanno determinato per la Regione Puglia la perdita secca di circa 200 posti di lavoro. A tutto ciò, si aggiunge l’investimento di ben 35 milioni di Euro previsti in un primo momento per l’Impianto Manutenzione Rotabili Freccia Bianca di Lecce, supportato nel corso degli ultimi anni dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, attraverso accordi che avevano posto le basi necessarie a rendere questo investimento produttivo, che avrebbe innescato sicuri effetti positivi sotto l’aspetto economico ed occupazionale, inaspettatamente sottratti a tale scopo. Inoltre, suscita legittime preoccupazioni al momento, la mancata definizione del Contratto di Servizio tra la Direzione Trasporto Regionale di Trenitalia con la Regione Puglia, che potrebbe comportare tagli e il conseguente peggioramento della qualità del servizio”. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Orsa, Ugl e Fast sollecitano anche le autorità politiche regionali ad adoperarsi per far ripartire alcune opere fondamentali e strategiche per il territorio come “il nodo di Bari, il raddoppio/velocizzazione della Direttrice Adriatica e della tratta Termoli – Lesina, il raddoppio della tratta S. Andrea – Bitetto (Bari – Taranto), i collegamenti per il porto di Taranto”, che potranno dare occupazione a circa 800 unità lavorative. Insomma lo sviluppo infrastrutturale come volano per la regione. A questo si deve aggiungere la necessaria riattribuzione dell’investimento precedentemente previsto per l’officina di Lecce Surbo ed il rilancio delle restanti tre officine di manutenzione rotabili esistenti (Bari, Taranto e Foggia) favorendo la creazione di un grande polo manutentivo di riferimento aperto anche alle altre 5 aziende ferroviarie presenti. Inoltre propongono il ripristino della quarta relazione Frecciargento con Roma, non escludendo la possibilità che la stessa possa proseguire per Milano via Roma Firenze e Bologna, collegando direttamente e per la prima volta il capoluogo toscano alla Puglia ed infine la possibilità di prevedere con l’attivazione della Alta velocità/capacità tra Bari e Napoli che la gestione della circolazione e della manutenzione di alcune tratte possano essere affidate alla Dtp di bari. “Questo sindacato – concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Orsa, Ugl e Fast – che ha sempre dato il proprio responsabile contributo ai processi di riorganizzazione, sostenendo ogni condizione favorevole al rilancio e allo sviluppo di questa Azienda e della mobilità sostenibile, non esiterà a scegliere la strada del conflitto qualora la Puglia continuerà ad essere considerata, nelle scelte aziendali, territorio da saccheggiare. Pertanto chiediamo ai vertici aziendali e alle istituzioni locali di adoperarsi per far sì che la Puglia possa ritornare a essere un riferimento importante nelle strategie di FSI, riappropriandosi del ruolo e del rispetto che i suoi cittadini meritano”.

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