Ancona, 16 maggio 2016. E’ una Carta che vuole salvaguardare e potenziare le attività delle aree montane marchigiane come l’agricoltura, la silvicoltura, il turismo culturale ed gastronomico marchigiano. Una carta, quella firmata sabato 14 maggio, che impegna le parti a creare nuove opportunità per le comunità locali nella consapevolezza che tutelare la montagna ed il suo ecosistema, la sua comunità, i suoi servizi scolastici e socio-sanitari, significa tutelare l’intera comunità regionale garantendole sicurezza idrogeologica, risorse idriche adeguate e di qualità, energia rinnovabile e pulita e anche nuova occupazione. La Carta di Fonte Avellana compie venti anni e si arricchisce di nuovi contenuti. Il documento integrativo della Carta è stato sottoscritto da Regione Marche, sindacati, mondo della cooperazione e dell’associazionismo, Unione province italiane. Si sono aggiunti, inoltre, rispetto ai soggetti firmatari del documento firmato vent’anni fa, l’Assemblea legislativa delle Marche, l’Università di Urbino, il Consorzio di Bonifica, Legambiente Marche e Banca Prossima. «Non un semplice documento di intenti a favore dell’ambiente, ma una carta che vincola i sottoscriventi a mettere in campo iniziative concrete a favore di un territorio ampio e ricco di cultura e tradizione come l’Appennino. – afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche che ha firmato la Carta – Sostenere le imprese agricolo-forestali, le cooperative specialmente sociali, le aree protette, programmare interventi di area montana, recuperare e destinare risorse finalizzate a tali scopi sarà prioritario fin da subito per dare risposte alla montagna appenninica, il cui confine noi vediamo anche oltre la nostra regione fino all’Umbria e la Toscana. Come Cisl abbiamo aderito alla Carta con convinzione e ne saremo promotori in ogni sede istituzionale e non, affinché gli obbiettivi individuati nel documento possano essere raggiunti.»