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Puglia. Sfratti: emergenza abitativa incalzante nella regione, quasi 10 mila famiglie a rischio.

27 Maggio 2016 – Non accenna a placarsi l’emergenza abitativa in Puglia: sono 4.303 gli sfratti certificati al 31 dicembre 2015 ai quali vanno purtroppo aggiunte 5.194 richieste di esecuzione già pendenti e precedenti al periodo in questione. Relativamente ai 4.303 sfratti del 2015 sono ben 3.782 quelli per morosità incolpevole, cioè a carico di famiglie impossibilitate a pagare il canone di locazione a causa di mancanza di reddito. Questi i dati diffusi dall’Ufficio statistico del Ministero degli Interni, ed evidenziati dal Sicet Cisl regionale, che portano la Puglia ad un totale di 9.497 famiglie a rischio sfratti. Spulciando tra le tabelle ministeriali sui numeri dell’emergenza nelle singole province pugliesi, Bari e Bat nel 2015 contano 994 sfratti la prima e 968 l’area del Norbarese a cui si devono sommare 96 richieste di esecuzione – già in atto e quindi precedenti al 2015 – a Bari e 1.328 richieste di esecuzione nella Bat; mentre Brindisi si ferma a 199 sfratti appesantiti da 670 richieste di esecuzione; Foggia (778) e Lecce (434) sfratti più 1197 richieste di esecuzione nella Capitanata e 1903 nel leccese. Solo la provincia di Taranto non ha alcuna richiesta di esecuzione pregressa ma conta pur 930 sfratti. Il Ministero, spiegano dal Sindacato Inquilini della Cisl, precisa che per la provincia di Bari il dato risulta ancora incompleto. Il Segretario generale del Sicet Cisl di Puglia, Paolo Cicerone, sottolinea come “ la Cabina di Regia sull’emergenza abitativa individuata dal Protocollo sulle politiche abitative siglato nei giorni scorsi tra i sindacati Inquilini, sindacati confederali, Regione Puglia e Anci, dovrà interrogarsi sulle misure di contrasto da mettere in campo a favore delle circa 10 mila famiglie pugliesi alle prese con la perdita dell’alloggio dando la possibilità di poter traghettare queste famiglie ad altri alloggi a prezzi sociali. Oltretutto – aggiunge il sindacalista – vi sono oltre 30 mila richieste inevase di alloggi popolari, cioè altrettante famiglie in attesa di assegnazione”.

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