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Atac. Fit Cisl Lazio: sprechi e disservizi già denunciati da noi anni fa. Basta con la “caccia alle streghe”

Pubblicato il 16 Giu, 2016

Roma, 16 giugno 2016. “Continua l’attacco mediatico contro i sindacati confederali ed è giunta l’ora che si sappia come noi, già tre anni fa, appena insediata la giunta Marino e l’assessore ai trasporti Improta, facevamo il punto sulla gestione fallimentare di Atac, la sua gestione opaca e i disservizi causati da tutto ciò a utenti e cittadini. Puntare il dito contro il sindacato, ora, è un’operazione a dir poco ‘miope’ e denuncia piuttosto la volontà, nemmeno malcelata, di cercare ‘capri espiatori’ dove non sono, in un clima da ‘caccia alle streghe’ degno del peggiore medioevo”. Così, in una nota, Gianluca Donati, segretario mobilità della Fit Cisl Lazio. “Insieme ai rappresentanti di categoria di Filt Cgil Lazio e Uilt Lazio, in data 8 novembre 2013, partecipammo ad un’audizione in Commissione mobilità di Roma Capitale. In quella occasione, ed è trascritto negli atti, nero su bianco, io chiesi in primo luogo chiarezza sulle inchieste che riguardavano Atac in merito alla truffa dei ticket e alla vicenda di Trambus, e altrettanta chiarezza sulle gare di appalto. Proprio sulla questione degli appalti, denunciai l’enorme spreco di denaro pubblico che stava avvenendo, e una erogazione dei servizi ai cittadini che non esitai a definire ‘carente’, insieme alla totale assenza di tutele dei lavoratori. Sentire oggi che i vertici dell’azienda puntino il dito contro i sindacati dicendo che proprio noi dobbiamo tornare a fare il nostro mestiere, è un’offesa verso chi, in questi anni, ha invece siglato accordi per il bene dell’Azienda e dei suoi dipendenti. Sempre nella stessa audizione, il sindacato confederale chiese alla politica chiarezza e trasparenza nelle vicende che riguardavano Atac. Si chiese una pianificazione nuova e più efficiente del trasporto pubblico, dignità e tutela dei lavoratori, meritocrazia, una vera lotta all’evasione, denunciando anche l’iniqua ripartizione di risorse tra le Regioni che penalizza il Lazio. Denunciammo noi, per primi e già allora, la vecchiaia dei mezzi, la manutenzione carente che metteva in pericolo non solo i cittadini ma anche gli operatori coinvolti come gli autisti e i macchinisti, chiedendo infine il recupero degli sprechi e una analisi degli appalti” conclude la nota.

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