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Lavoro. Castellucci (Ust Brindisi) : Uniti per lo sviluppo della città

Pubblicato il 17 Giu, 2016

Brindisi, 17 giugno 2016. Abbiamo colto, nei giorni scorsi, in un intervento del Presidente di Confindustria Brindisi la volontà di volere e potere reagire allo stallo sociale, economico, produttivo ed occupazionale di questo territorio, con strategie capaci di determinare svolte importanti, rapide e condivise. Non sono solo le imprese a non potere più aspettare, giacché non possono farlo nemmeno le migliaia di ragazze e di ragazzi disoccupati che fuggono via, creando altrove valore aggiunto, sia sociale che economico, grazie all’apprendimento prima e ad una occupazione correlata poi che qui è ancora sogno pressoché impossibile, come rilevato anche da uno studio recente della Banca d’Italia.
Né possono aspettare altrettante migliaia di lavoratrici e di lavoratori, persino quelli con professionalità medio/alte, che rischiano di essere espulsi – qualora non lo siano stati già – dai cicli produttivi che oramai interessano tutti i settori vocazionali di Brindisi e del territorio.
La cultura dello sviluppo, certo, deve essere interiorizzata da una pubblica amministrazione capace, finalmente, non solo di autorizzare o di vietare ma anche di accompagnare, monitorare e promuovere la crescita. Pensiamo, tuttavia, che si debba procedere oltre, convinti che questi temi non possano essere intesi come rapporto esclusivo politico-imprenditoriale, quasi un gioco di ruolo in cui vince chi è capace di lasciar fuori dal recinto tutti gli altri. Sarebbe, questo, un gioco perdente che priverebbe di speranze non solo le comunità amministrate ma anche le stesse Imprese cui è sempre presente la tentazione di avere mani eccessivamente libere e, perché no, di de/localizzare. Sostenere lo sviluppo dovrà, dunque, significare che la contrattazione territoriale ponga in essere spinte determinanti finalizzate a politiche locali, regionali, nazionali di rilancio del Mezzogiorno, capaci di ripercuotersi ed implementare, a cascata, economie reali nei singoli territori e a Brindisi per quanto ci riguarda.
La Cisl Taranto Brindisi è da sempre convinta che una reale progettualità condivisa debba coinvolgere l’intero territorio e con esso tutti gli attori produttivi, sociali, economici, associativi, culturali, compresa l’Università, partendo dalla conferma e difesa del sistema industriale e produttivo già esistente e consolidandone la sostenibilità.
Proponiamo da subito, pertanto, un’alleanza per lo sviluppo chiaramente definita tra tutte le forze sociali e imprenditoriali del territorio, per favorire una visione condivisa, partecipata e corresponsabile, capace di mettere in rete tutti comparti produttivi e di implementare rapporti anche di carattere interistituzionale con il Governo, considerata la specificità ambientale (bonifiche Area Sin), economica, produttiva e geografica di quest’area. La stessa alleanza per lo sviluppo potrà e dovrà avere, contestualmente, il connotato specifico della socialità in cui anche le forze imprenditoriali del territorio svolgano un ruolo attivo, rilanciando l’attenzione non solo al lavoro svolto in sicurezza e con pieno rispetto per la salute ed il benessere dei lavoratori e delle loro rispettive famiglie ma anche al sistema sociale e sanitario del territorio.
Il piano di riordino ospedaliero, ad esempio, con cui la nostra comunità è alle prese e che si intreccia perfettamente con le questioni dello sviluppo, dovrebbe rispondere alle esigenze del territorio (Imprese, lavoratori, cittadini), con una sanità efficace e qualificata a portata di tutti, senza soluzioni tampone determinate da mere logiche politiche o ragionieristiche, così da soddisfare il bisogno indifferibile di conciliare salute, buon ambiente, lavoro e limitare al massimo viaggi della speranza fuori Regione a fini di cura.
Domenica prossima la Città capoluogo tornerà al voto per il ballottaggio delle elezioni amministrative: auspichiamo che vinca la vera politica che rifugge dalle contrapposizioni e dagli steccati fini a se stessi ed opera per il bene comune. Chiunque da sindaco siederà a Palazzo Nervegna sappia, fin da ora, che dovrà dare una svolta energica alla Città, partendo dalle questioni del lavoro, della legalità, dello sviluppo, concertando e decidendo, per il bene comune, anche con le parti sociali.

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