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Emilia Romagna. Metalmeccanici, domani a Modena nuovo sciopero per rinnovo ccnl

30 Giugno 2016 – Nuovo sciopero dei metalmeccanici modenesi a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale. Domani – venerdì 1 luglio – si fermano per quattro ore (le prime 4 ore per i normalisti, le ultime 4 ore per i turnisti) i lavoratori a cui si applica il contratto nazionale Federmeccanica. Sono previsti presidi organizzati dalle rsu davanti alle proprie aziende. «Dopo sette mesi di trattativa, Federmeccanica e Assistal continuano a ribadire le posizioni del 22 dicembre scorso e impediscono l’avvio di un vero negoziato sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici – affermano Cesare Pizzolla (segretario provinciale Fiom Cgil Modena), Giorgio Uriti (segretario generale Fim Cisl Emilia Centrale),~Alberto Zanetti (segretario Uilm Uil Modena-Reggio Emilia) – Federmeccanica e Assistal a parole chiedono un rinnovamento, ma nei fatti vogliono cancellare il contratto nazionale mettendo in discussione contemporaneamente il modello contrattuale – fondato su due livelli negoziali –, il ruolo e il valore del contratto nazionale quale reale strumento di tutela dei salari e dei diritti di tutti i lavoratori metalmeccanici. Non vogliono riconoscere l’aumento salariale alla stragrande maggioranza della nostra categoria e vogliono cancellare il ruolo universale e solidale del contratto nazionale, puntando alla divisione tra i lavoratori». Di fronte a questa situazione le segreterie di Fim, Fiom e Uilm di Modena – nell’ambito della decisione delle segreterie nazionali di proclamare ulteriori quattro ore di sciopero e il blocco totale di tutte le flessibilità – ritengono necessario intensificare la mobilitazione con iniziative nei luoghi di lavoro e sul territorio. Per questo è stato proclamato lo sciopero di domani. “È nostra intenzione sensibilizzare le forze politiche locali invitandole a un incontro previsto lunedì 4 luglio alle 17.30 presso la sede Fiom Modena – aggiungono Pizzolla, Uriti e Zanetti – I metalmeccanici vogliono conquistare un contratto nazionale che garantisca il potere d’acquisto del salario per tutti i lavoratori; estenda la contrattazione di secondo livello su tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa; qualifichi le relazioni industriali, faccia ripartire gli investimenti, rilanci una vera politica industriale; migliori l’organizzazione e le condizioni di lavoro, tuteli tutte le forme di lavoro e l’occupazione; introduca nuovi diritti di formazione, welfare, partecipazione e – concludono i segretari di Fim, Fiom e Uilm – valorizzi le professionalità”.

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