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Lavoro. Cisl Taranto Brindisi: pari dignità dei dipendenti “Santa Teresa” di Brindisi con tutti gli altri lavoratori italiani

Pubblicato il 30 Giu, 2016

Brindisi, 30 giugno 2016. La Cisl Taranto Brindisi, al fianco da sempre ai lavoratori della Santa Teresa, Società in house dell’Ente Provincia di Brindisi, stigmatizza il mancato rispetto degli accordi sottoscritti a fine 2015 dalle Organizzazioni sindacali con Regione Puglia, Provincia di Brindisi e Società (che, considerate le pesanti passività finanziarie si limitava a prenderne esclusivamente atto) con particolare riferimento alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al rilancio industriale della stessa Società in prospettiva almeno triennale, all’implementazione di attività delegate, al supporto di eventuale piano di formazione e di riqualificazione professionale. Gli ultimi sei mesi, invece, sono stati per i lavoratori e per le rispettive famiglie tutte rigorosamente monoreddito, un vero e proprio calvario, caratterizzato dall’incertezza per il proprio futuro occupazionale e, quindi, reddituale e da sacrifici economici – essendosi sottoscritti i contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti in atto – e determinato, oltretutto, dal colpevole ritardo accumulato dal processo nazionale di riordino delle Province, da cui è ridiscesa l’impossibilità di garantire la necessaria copertura finanziaria per il proseguimento di tutte le attività. La Cisl in diverse occasioni anche pubbliche, specie attraverso il proprio Segretario territoriale Piero De Giorgio ha dato atto al Prefetto di Brindisi, Dott. Annunziato Vardè dell’interesse e della vicinanza alle gravissime problematiche di questi lavoratori che, però, hanno sempre manifestato profondo senso di responsabilità pur nell’assoluta, comprensibile disperazione. Al contempo ha altrettanto stigmatizzato l’insufficiente iniziativa sul merito di questa lunga vertenza, se non addirittura disinteresse, degli organi politici, come pure della rappresentanza parlamentare e consiliare regionale pugliese eletta in questo territorio, quasi che i lavoratori coinvolti fossero figli di un dio minore, da considerare cioè mero serbatoio di voti o ancora peggio marchiati da un presunto peccato originale altrimenti denominato clientelismo. I dipendenti della Santa Teresa di Brindisi possiedono, invece, la stessa piena dignità di tutti i lavoratori italiani e come tali è necessario rappresentarli e tutelarli! Per queste stesse ragioni la Cisl Taranto Brindisi sostiene, con piena responsabilità, l’avvio dello stato di agitazione, in attesa di sviluppi positivi e definitivi che, prendendo le mosse dalla delibera approvata in data odierna dal Consiglio Provinciale con cui si chiede alla Regione Puglia l’erogazione a favore del proprio bilancio di 6,5 milioni entro i prossimi quindici giorni, di riflesso consentirebbero di dare risposte per il solo mese di luglio. Infatti, per chiudere positivamente l’intero contenzioso sociale sarà necessario, a partire dal prossimo 1 agosto, finanziare le funzioni fondamentali delle attività legate alla mission della Santa Teresa (manutenzione strade provinciali, sicurezza, ecc.) a vantaggio di tutto il territorio. Ed è anche per sostenere con forza tale processo, che ci si auspica virtuoso, che la Cisl sostiene la richiesta dei lavoratori, rivolta al Presidente della Provincia, Maurizio Bruno, di convocare nei prossimi giorni un Consiglio straordinario, allargato alle rappresentanze parlamentari e consiliari regionali del territorio e, soprattutto, al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

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