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Lavoro. Cisl Sicilia: stop al teatrino in Regione che pare un canto del cigno. Invece che alle spartizioni si pensi ai lavoratori

Pubblicato il 19 Set, 2016

Palermo, 19 settembre 2016. “Che teatrino, che tristezza”. Così la Cisl Sicilia alla vigilia del doppio appuntamento politico di domani: il vertice di maggioranza in mattinata, il voto all’Ars sulla manovrina, nel pomeriggio. Sul tappeto, “un rosario di problemi che, come Godot, attendono una risposta che pare non arrivi mai”, si legge in una nota del sindacato. “Invece che a nomine e incarichi, pensino ai lavoratori delle ex Province, ai precari degli enti locali, ai concorsi nella sanità. Al rilancio dell’industria e al varo del piano regionale dei rifiuti che è come l’araba fenice: che ci sia ognun lo dice dove sia nessun lo sa”, scrive la Cisl. E aggiunge il sindacato: “Sembra di essere tornati alle liturgie che accompagnarono il declino della Prima Repubblica, farcite di verifiche, rimpasti, imboscate, spartizioni di poltrone e poltroncine. Ma un anno di campagna elettorale così, la Sicilia non lo regge”, chiosa il sindacato di piazza Castelnuovo con riferimento all’appuntamento elettorale, nell’Isola, dell’autunno 2017. “Dal governo e dalla politica – avverte Mimmo Milazzo, segretario generale regionale – ci aspettiamo che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Che mettano un punto alle beghe. Anche perché è in arrivo, almeno dovrebbe esserlo, la legge di Stabilità. E uno scenario politico traballante, sfilacciato, friabile come un biscotto, non promette nulla di buono. Anzi, pare l’intonazione di un canto del cigno che non serve a nessuno. Meno che meno ai siciliani”.

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