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Lombardia. Anolf, oggi l’assemblea, cui hanno participato anche autorità di Marocco, Tunisia e Senegal

Milano, 5.10.2016 – “Per dare la piena cittadinanza sociale è necessario costruire elementi di una cittadinanza anche amministrativa, giuridica. E occorre lavorare sull’integrazione delle culture. Per questo abbiamo deciso di lavorare sul livello educativo, coinvolgendo le scuole, per intervenire dove i pregiudizi si manifestano ma anche dove si formano le idee”. Così il presidente di Anolf Lombardia, Luis Lageder, aprendo i lavori dell’assemblea dei soci Anolf, riunitasi nella sede regionale di via Vida. Un appuntamento importante, oggi arricchito dalla presenza di ospiti d’eccezione: le consoli di Marocco e Senegal, Fatima Baroudi e Rokhaya Ba Touré, il consigliere per gli Affari esteri della Tunisia, Mohamed Maher Meddeb, ed anche i rappresentanti delle Anolf di Casablanca, Dakar e Tunisi. Ne è nato un interessante scambio di esperienze, frutto del lavoro portato avanti nel corso dell’anno per rafforzare le relazioni con le comunità straniere, che ha arricchito il dibattito dell’assemblea.

“Su temi di questa natura, che attraversano ambiti culturali, o si lavora insieme per rendere praticabile una cultura dell’inclusione o non si raggiunge nessun obiettivo – ha sottolineato Beppe Saronni, segretario regionale Cisl Lombardia con delega all’Immigrazione -. In questo difficile periodo di grandi spinte all’esclusione vogliamo caratterizzare sempre di più la nostra azione di politica sindacale intervenendo in tutti i luoghi di lavoro, per favorire cultura di inclusione e contrastare il pensiero prevalente della cultura dei muri”. Dei 780mila iscritti della Cisl lombarda, 62mila sono nati all’estero. Ben 4000 sono pensionati. “Sono il segno di un’immigrazione sempre più radicata, che deve fare il passo con una maggiore integrazione – ha detto Saronni -. La storia che scrive l’Anolf deve diventare quindi sempre più patrimonio della Cisl”. Una storia che in Lombardia s’intreccia sempre più nella relazione con le comunità, ma che ogni giorno si misura con le difficoltà amministrative e burocratiche dei lavoratori immigrati. Il tutto grazie al grande lavoro degli operatori e dei volontari sul territorio. Un impegno che i rappresentanti delle istituzioni straniere hanno riconosciuto e valorizzato nei loro interventi, nei quali non hanno nascosto le difficoltà nel gestire una fase tanto delicata. Il Marocco, infatti, da alcuni anni si è scoperto paese di emigrazione dal sud Sahara. Il Senegal, invece, sconta l’assenza di agevolazioni per i lavoratori prossimi alla pensione e di trattati sulla sicurezza sociale con l’Italia che invece coinvolgono i cittadini tunisini. In questi Paesi l’Anolf porta avanti da alcuni anni un intenso lavoro di assistenza e di patronato che interessa mediamente 2.500-3000 utenti ogni anno. Per favorire lo scambio di esperienze tra le due rive del Mediterraneo il gruppo Giovani di Anolf Lombardia ha lanciato la proposta di un progetto di collaborazione con Anolf Africa. “Pensiamo sia importante creare occasioni di incontro, scambio e di affiancamento reciproco sul territorio – ha spiegato Iman Drid, copresidente di Anolf Lombardia e responsabile dei giovani – per far acquisire ai partecipanti competenze culturali e sociali sempre maggiori”.

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