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Lombardia. Welfare aziendale, 40 le intese negli ultimi tre mesi nella chimica, tessile ed energia

Milano, 12.10.2016 – Prosegue a ritmo serrato la contrattazione sui temi del welfare dei sindacati di categoria del settore tessile chimica ed energia Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil della Lombardia. Solo negli ultimi tre mesi sono state siglate 40 nuove intese con altrettante aziende. Un impegno consistente, che questa mattina è stato al centro dell’iniziativa unitaria “Welfare e contrattazione aziendale”, che ha riunito a Milano delegati e dirigenti dei sindacati da tutta la regione. “Quello del welfare aziendale è un terreno su cui il sindacato si trova a interagire con una cultura d’impresa che trova sponda nel governo interessato a risponde a diverse esigenze, dalla tenuta del bilancio pubblico al progressivo invecchiamento della popolazione, ai salari fermi da anni in una situazione di deflazione”, ha sottolineato Paolo Ronchi, nelle sue conclusioni a nome delle categorie regionali. “Noi dobbiamo raccogliere questa sfida, innovando la contrattazione, spostando i poteri e gli spazi al secondo livello – ha aggiunto –. Occorre però che si concentri l’attenzione su quegli aspetti che possono davvero qualificare e rafforzare la contrattazione aziendale”.

Da qui, secondo Femca, Filctem e Uiltec lombarde, la necessità di rendere evidente la distinzione tra benefit e welfare, oltre che di rafforzare l’impegno della negoziazione per sottrarre spazi all’elargizione unilaterale”. Occorre inoltre far sì, secondo i tre sindacati, che il welfare aziendale costituisca, prevalentemente, un pezzo di salario aggiuntivo ai premi per obiettivi e che, qualora il lavoratore decida di trasformare una parte dei premi in welfare, questa sia regolamentata dalla contrattazione. “Il contratto nazionale deve rimanere il punto di riferimento per tutti – ha sottolineato Angelo Colombini, segretario generale della Femca Cisl intervenendo alla tavola rotonda -. Ma certamente occorre demandare la livello aziendale e alla corresponsabilità tra Rsu e relazioni industriali per valorizzare il welfare aziendale, uno strumento interessante per dare risposte concrete alle molteplici esigenze dei lavoratori lavoratori”. “In quest’ottica, la nuova legge – ha aggiunto – può diventare un punto di riferimento per rilanciare un obiettivo importante”. Dalla previdenza integrativa e assistenza sanitaria alle iniziative per il sostegno allo studio alla formazione, dai contributi economici ai dipendenti e alle famiglie, al maggiordomo aziendale che svolge le commissioni personali dei dipendenti, dai permessi aggiuntivi per i padri al contributo asilo nido: la contrattazione aziendale dei settori chimico, tessile e dell’energia in Lombardia si è declinata secondo le direttrici più varie.

“Il territorio dalla crisi del 2008 è profondamente cambiato, l’industria manifatturiera tessile si è lacerata e anche i bisogni dei lavoratori sono mutati – ha detto Maurizio Ferrari, segretario Femca Cisl dei Laghi -. Noi ci siamo, convinti che sia importante promuovere nuove esperienze di contrattazione e soprattutto contrastare le insidie di società private che si propongo alle aziende con soluzioni di welfare per i dipendenti che hanno scopi meramente speculativi”. Una delle sfide aperte, soprattutto nel settore farmaceutico “è spostare le scelte delle aziende dall’elargizione unilaterale dei primi individuali e del welfare aziendale – ha detto Marcello Riva, segretario generale aggiunto Femca Cisl Monza Brianza Lecco – alla contrattazione dello stesso”. Ufficio stampa Cisl Lombardia

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