Abruzzo. Cisl e Fit regionali: sul trasporto pubblico locale (Tpl) urge l’intervento della politica regionale

Pubblicato il 19 Ott, 2016

Pescara, 19 ottobre 2016. Maurizio Spina e Alessandro Di Naccio dichiarano che “C’è un paradosso nella norma nazionale che regola la gestione del Fondo nazionale Trasporti, riassumibile nell’esempio che vede l’Abruzzo realizzare un eccellente obiettivo con la fusione delle tre aziende pubbliche locali e la costituzione dell’Azienda Unica TUA, con un recupero già nel primo anno di vita di oltre 8 milioni di euro e vedersi applicare una decurtazione di 10 milioni di euro dal Fondo Nazionale ed altri 5 dal Fondo Regionale: questo non è giustificabile.” Queste decurtazioni sono dovute al mancato raggiungimento degli obiettivi di efficientamento e razionalizzazione previsti dal Decreto Ministeriale del 2013, che definiva i meccanismi di premialità e penalità per le singole Regioni. La politica regionale ed il Presidente D’Alfonso, referente nel comitato delle regioni, devono intervenire immediatamente per rettificare i parametri necessari ad ottenere le premialità, soprattutto in considerazione di caratteristiche e peculiarità dei territori abruzzesi. E lo stesso discorso vale per il Molise. Così come l’intervento della politica regionale è stato determinante nel settore del trasporto aereo, ciò deve tempestivamente avvenire anche nel trasporto pubblico locale, sia in riferimento al ferro sia alla gomma. Spina e Di Naccio non ritengono accettabile tale situazione di tagli, che non riuscirà a garantire un servizio minimo essenziale adeguato su tutto il territorio abruzzese. Per questo, propongono di definire il Piano Regionale Trasporti con la definizione di costi standard e servizi minimi necessari all’efficiente sviluppo del trasporto pubblico locale. “I problemi non sono finiti qui. L’azienda TUA ha una grave carenza di personale: mancheranno quasi 90 autisti entro fine anno e almeno una trentina di meccanici, con forti ripercussioni sia sull’esercizio che sul parco macchine. Sono urgenti, quindi, nuove assunzioni.” Concludono Spina e Di Naccio.

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