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Sardegna. Ganga (Cisl Sardegna): “Il progetto di riforma sanitaria della Giunta non dà serenità alle comunità locali”. Sabato la Cisl in piazza a la Maddalena

Cagliari, 10 novembre 2016. “La CISL sarda, unitamente alla Cisl gallurese e alla Fede-razione dei pubblici Servizi, sabato 12 novembre 2016, manifesterà, con il sindaco e la comunità maddalenina, per ribadire la forte preoccupazione del sindacato sull’impove-rimento del sistema ospedaliero periferico regionale e, nel caso specifico, per sostenere le ragioni della garanzia dei diritti di cittadinanza nelle Isole minori. Alcune riforme messe in campo nella nostra regione in questi anni – ispirate fondamen-talmente al contenimento della spesa pubblica – rischiano di prefigurare un complessivo arretramento dell’intervento pubblico soprattutto nelle periferie. Questo comportamento potrebbe compromettere la tenuta della coesione di interi territori.” Dichiara Ignazio Ganga, Segretario generale della Cisl Sardegna. “Nello specifico della sanità sarda, il progetto proposto dalla Regione, secondo la CISL, riscontra reazioni negative perché non dà serenità alle comunità locali e ne mortifica le legittime aspettative. Anche per questi motivi il sindacato chiede alla Giunta la riconsiderazione di alcuni orientamenti in essere sul riordino della rete ospedaliera sarda. La Cisl non solo è totalmente indisponibile ad accettare ridimensionamenti di presidi fondamentali, ma continuerà ad insistere, all’interno del dibattito oggi trasferito nei con-sigli comunali della nostra Regione, per la loro piena funzionalità. La Regione, infatti, deve adattare il proprio modello sanitario alle peculiarità della Sardegnaa ( con un terri-torio di 24.000 Kmq e con due Isole minori, La Maddalena e San Pietro) che fatica a garantire i livelli essenziali di assistenza e, perciò, non può compromettere presidi ospe-dalieri utili ad assicurare in tutta l’isola un eguale diritto alla salute attraverso un siste-ma sanitario sardo realmente sussidiario.” Prosegue Ganga “Sugli ospedali minori la sfida deve essere sugli standard di qualità. È impensabile, in-fatti, che piccolo in Sardegna sia sinonimo di scarso funzionamento. In proposito, ri-teniamo che anche in realtà territoriali sanitarie di non grandi dimensioni si possano an-cora investire risorse su specifiche specialità. E’ totale la disponibilità della Cisl a offrire il contributo delle forze sindacali. Non per contenere a priori i costi della sanità sarda, ma piuttosto per combattere spesa improdut-tiva, sprechi, inefficienze, e promuovere una diversa politica per il personale e per il ter-ritorio.” Conclude il Segretario generale della Cisl Sardegna, Ignazio Ganga

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