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Lombardia. Cisl Mantova su rilancio produttivo-occupazionale: “Realizzare un patto d’area fra enti territoriali”.

Milano, 11 novembre 2016. La Cisl territoriale chiede un  tavolo tavolo territoriale per il rilancio produttivo-occupazionale del mantovano, a partire dal polo industriale e chimico e dal sistema infrastrutturale, a fronte degli ultimi dati critici elaborati dall’Osservatorio provinciale del Mercato del lavoro. Al terzo trimestre 2016, infatti, le iscrizioni di disoccupati e inoccupati ai Centri per l’impiego risultano ancora in crescita (+5%), nonostante il ricorso alla cassa integrazione sia in diminuzione (-40%). “L’economia resta incerta, l’inflazione è tornata in territorio negativo e ci sono segnali di rallentamento dei consumi accompagnati da un aumento del potere d’acquisto delle famiglie, secondo i recenti dati pubblicati dall’Istat – afferma Dino Perboni, segretario generale aggiunto Cisl Asse del Po -. E’ quanto mai fondamentale realizzare un Patto d’area fra enti territoriali, che oltre che rendere attrattivo fiscalmente l’apertura di insediamenti produttivi e industriali, stabilisca per gli enti pubblici, in conformità alle funzioni e ai compiti assegnati dalle norme vigenti, il rispetto dei tempi definiti per ciascun intervento autorizzativo e l’univocità dei giudizi espressi”. Il nuovo quadro economico determinato dalla crisi economica ha prodotto una modifica del sistema produttivo mantovano, in particolare per il settore manifatturiero che è stato il più colpito. “Da qui si deve ripartire – aggiunge Perboni – e concentrare le attenzioni e le risorse del territorio”. Gli avviamenti al lavoro, secondo i dati ufficiali fermi a maggio 2016, confermano il trend negativo rispetto all’anno precedente, con un -12% in meno di nuovi avviamenti rispetto a maggio 2015. Diminuiscono in particolare gli avviamenti di donne (-16%), stranieri (-15%) e persone nella fascia d’età 25-34 (-19%), mentre gli over 55 hanno avviato il 6% di nuovi rapporti di lavoro in più rispetto al 2015. Per quanto riguarda i contratti utilizzati nei nuovi rapporti di lavoro, a maggio 2016 (rispetto allo stesso mese del 2015) i tempi indeterminato diminuiscono del 31% mentre quelli di apprendistato aumentano del 47%.

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