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Puglia. Equitalia. A Brindisi si va verso lo sciopero

Pubblicato il 11 Nov, 2016

Brindisi, 11 novembre 2016 – Si preannuncia massiccia l’adesione dei 60 addetti brindisini di Equitalia Riscossione allo sciopero indetto unitariamente dai sindacati di settore Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca/Uil per lunedì 14 novembre 2016 per chiedere modifiche al Decreto che prevede la soppressione di Equitalia e per rivendicare dignità e rispetto per i lavoratori, spesso oggetto di duri attacchi denigratori e offese anche sul piano personale.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE. In occasione dello sciopero è prevista anche una manifestazione nazionale a Roma in piazza Madonna del Loreto. Gli sportelli di via S. Lucia resteranno chiusi per la giornata di lunedì 14 novembre in quanto si prevede l’adesione totale degli addetti allo sciopero. La tanto sbandierata chiusura di Equitalia altro non è che la fase finale di un processo di evoluzione del settore riscossione tributi, iniziato anni fa ed accelerato dal premier Renzi più per dare la percezione di eliminare “il mostro Equitalia”, che per fare una vera riforma sostanziale.
GOVERNO E DENIGRAZIONE DI EQUITALIA. La riforma del Governo del Renzi intende infatti incorporare Equitalia, sia pure come società autonoma, nell’orbita dell’Agenzia dell’Entrate, con un’operazione di facciata che elimina il nome così tanto odiato, sostituendolo con Agenzia Entrate-Riscossione. La campagna mediatica denigratoria verso Equitalia, cavalcata da più parti politiche, ha innalzato i toni verso gli operatori di Equitalia che altro non sono che lavoratori pubblici che svolgono una funzione importante, regolata da leggi dello Stato. Se lo Stato avesse voluto, avrebbe già potuto cambiare le regole per la riscossione dei tributi che vengono fatti principalmente per conto di vari enti (tra cui Inps, Agenzia delle Entrate, Comuni, ecc…).
LA CAMPAGNA MEDIATICA SU EQUITALIA. Ciò che più indigna i lavoratori è la campagna mediatica contro di loro, di cui fanno le spese quotidianamente anche gli addetti brindisini allo sportello, spesso oggetto di attacchi verbali e offese personali. Sindacati e lavoratori chiedono perciò alle Istituzioni rispetto e dignità per il loro lavoro, che è importante per reperire risorse per lo Stato e per la collettività. Chiedono inoltre di dare risposte concrete al più presto sulle incertezze di alcune norme relative alle aspettative occupazionali degli addetti del settore.
LA MOBILITAZIONE. Un primo successo della mobilitazione e delle pressioni di lavoratori e sindacati, è stato il recepimento dell’emendamento, nel Decreto Legge n.193 del 22.10.2016, sull’abolizione della selezione e verifica delle competenze per il personale nel passaggio al nuovo ente. Selezione che i lavoratori sentono come una vera e propria ingiustizia in quanto già effettuata al momento dell’assunzione di ognuno di loro. Si attende però la conversione in legge del decreto per dare certezza a questo provvedimento.
LE RICHIESTE DEI LAVORATORI. I lavoratori chiedono poi l’assoluta esigenza di rinnovare il CCNL, fermo dal 2008, prima della trasformazione societaria e della soppressione di Equitalia. Altrettanto importante è la richiesta di avere garanzie sullo sblocco del progetto di riforma del Fondo nazionale previdenziale di settore, istituito da una legge dello Stato del 1953 e ancora in attesa di una valutazione del Ministero del Lavoro.

 

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