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Puglia. Crisi edilizia, Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil scrivono ai senatori

Pubblicato il 5 Dic, 2016

5 Dicembre 2016 – “Settore ridimensionato, servono anche provvedimenti sull’Ape social per cambiare passo”. Così Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil nella lettera inviata ai Senatori pugliesi ribadiscono la necessità di intervenire al più presto per il settore edile “il più precario e penalizzato che sta attraversando ormai da otto anni la crisi più profonda di tutti i tempi”.

“L’edilizia – proseguono – è il settore che rappresenta il 10% del Pil pugliese e conta oltre 35 mila addetti censiti nelle Casse edili pugliesi, per la maggior parte sono lavoratori che hanno superato i 50 anni mentre i giovani espulsi dal settore risultano disoccupati o emigrati in altre regioni italiane o all’estero. La crisi ci consegna oramai un settore ridimensionato fatto per la maggior parte di persone anziane. L’edilizia negli ultimi anni ha avuto un calo di quasi il 40% degli occupati, passando dai 60.500 addetti censiti nelle Casse edili per l’anno 2008 ai 35.848 addetti per il 2016 con un perdita di 24.652 lavoratori” spiegano con preoccupazione i sindacalisti.

“Molti disoccupati hanno scelto la strada dell’emigrazione altri continuano a lavorare, ma in nero, forse nelle campagne oppure nello stesso settore edile, facendo crescere così il dato del sommerso che in edilizia è oramai al 45% della forza lavoro”. “Alla luce di quanto esposto i segretari regionali dei sindacati edili Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil di Puglia in vista del passaggio al Senato della legge di stabilità 2017 Vi sollecitano la modifica alla cosiddetta Ape Social, ovvero la misura che dovrebbe consentire ad alcune categorie di lavoratori di andare prima in pensione. Vi segnaliamo che i requisiti di accesso, pari a 36 anni di contributi e 6 anni continuativi, sono per gli edili un muro invalicabile, essendo Il lavoro edile frammentato e precario che caratterizza la vita lavorativa degli edili di ripetuti periodi di fermi o disoccupazione, e questo impedisce di fatto ai lavoratori delle costruzioni di raggiungere i requisiti previsti. Sapendovi vicini ai problemi del mondo del lavoro,  – concludono – Vi chiediamo di recuperare gli emendamenti approvati in commissione lavoro alla Camera e poi cancellati, e rivedere la misura dell’Ape con requisiti più agevoli per i lavoratori edili affinché si possa ringiovanire e rilanciare un settore che stenta ad uscire dalla crisi”.

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