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Calabria. Legge sugli acquisti ecologici nella regione anche negli enti locali

Lamezia Terme.8 Settembre 2015 – “La presentazione della proposta di legge sugli acquisti ecologici in Calabria è da salutare positivamente anche perché conferma la volontà della nuova Giunta Regionale di perseguire nel percorso già indicato nel programma elettorale e nei successivi impegni programmatici enunciati e confermati nella riprogrammazione dei fondi strutturali europei per il 2014-2020”. E’ quanto sottolineano Paolo Tramonti e Mimmo Cubello, Segretario generale e segretario rdella Cisl Sardegna in una nota congiunta che così prosegue:

“La tutela e salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali non rinnovabili in Calabria passa anche attraverso l’approvazione del progetto di legge regionale n° 65/10^proposto dalla Giunta Regionale sulla “Promozione degli acquisti pubblici ecologici e introduzione di criteri di sostenibilità ambientale negli acquisti della pubblica amministrazione.
Infatti prevedere, al di là degli obblighi di legge, il Green Public Procurement (GPP), per tutti gli enti pubblici calabresi, comprese le società partecipate ed ai Comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti, è una scelta di campo fondamentale per una svolta in senso ecologico ed ambientale che apprezziamo e sosteniamo.
Gli acquisti verdi e sostenibili sono uno strumento fondamentale per ridurre gli impatti ambientali della produzione e del consumo ed orientano la conversione ecologica dell’economia che garantisce qualità sociale delle produzioni e della vita.
La normativa ha lo scopo di orientare i “consumi pubblici” verso beni e servizi ambientalmente compatibili, ridurre il consumo di risorse naturali non rinnovabili incentivando il recupero e riciclo dei materiali ed eliminando l’acquisto di prodotti pericolosi per il loro impatto ambientale e nel contempo di sostenere e incentivare una cultura e comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente.
Nei Piani di Azione che tutti i soggetti pubblici, in base alla legge, predisporranno devono integrare i criteri di sostenibilità ambientale nelle procedure di affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture prevedendo: la riduzione dell’uso delle risorse naturali, la sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili, la riduzione della produzione di rifiuti, la riduzione delle emissioni inquinanti e la riduzione dei rischi ambientali.
Per la CISL, pertanto, la proposta va nella giusta direzione e deve essere sostenuta anche da scelte di politiche industriali che incentivino l’insediamento o la riconversione delle aziende calabresi verso la Green Economy, supportate dalla ottimale utilizzazione delle risorse della Programmazione 2014-2020 dei Fondi Europei per come previsto da molti Obiettivi Tematici”.

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