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Basilicata. Lavoro: sindacati e Cmd ai ferri corti sulla sicurezza

Potenza, 10 settembre 2015 – Non è piaciuta ai sindacati la risposta del presidente e dell’amministratore delegato della Cmd di Atella (PZ), azienda teatro nei giorni scorsi di un grave incidente sul lavoro che ha coinvolto un tirocinante, attualmente ricoverato e tenuto in coma farmacologico al San Carlo di Potenza dopo un delicato intervento chirurgico. Le segreterie territoriali di Fim Fiom Uilm si dicono “attonite per la risposta al comunicato sindacale e alle note polemiche nei nostri confronti. Avremmo preferito che rispetto a quanto accaduto – scrivono in una lettera all’azienda i sindacati – il presidente e l’ad convocassero un incontro urgente, come è d’obbligo in simili casi, per verificare i livelli di sicurezza nell’azienda e ristabilire un clima diverso tra i lavoratori dopo il gravissimo incidente verificatosi venerdì, invece ancora una volta hanno evidenziato i valori comportamentali della Cmd”.

Fim Fiom Uilm ricordano di aver evidenziato già in passato, a seguito di un’assemblea sindacale, “la mancanza di sicurezza sulle postazioni, con i lavoratori costretti a lavorare quest’estate a temperature molto elevate, la mancata applicazione dell’accordo firmato in confindustria il 19 maggio scorso, il non rispetto dei tempi nelle erogazioni salariali. Dopo l’assemblea Fim Fiom Uilm chiesero ufficialmente all’azienda, anche tramite Confindustria, un incontro sui punti emersi in assemblea, richiesta respinta perché secondo l’azienda – denunciano i sindacati – ‘non vi era alcun pericolo relativo alla sicurezza dei lavoratori’. I fatti purtroppo hanno dimostrato il contrario”.

Fim Fiom Uilm rispediscono al mittente l’accusa di mettere in cattiva luce l’immagine della Cmd, evidenziando di “non aver mai messo in discussione le capacità e i risultati aziendali in campo nazionale e internazionale, come attestano vari nostri comunicati stampa”. Infine, “nel ribadire la gravità dell’incidente e nell’augurarci che Michele torni al più presto a lavoro”, i sindacati chiedono un incontro urgente “quale unico vero obbiettivo comune per una collaborazione fattiva che miri alla sicurezza dei lavoratori e al futuro produttivo dell’azienda”.

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