Piano Casa: il Governo vara il decreto

Pubblicato il 7 Mag, 2015

E’ stato registrato dalla Corte dei Conti ed è in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il decreto che stanzia circa 470 milioni di euro per il recupero degli alloggi di social housing. Il testo, lo ricordiamo, attua il Piano Casa voluto dal Governo Renzi (DL 47/2014) e ripartisce tra le Regioni le risorse per il recupero e la razionalizzazione degli alloggi sociali.

Le azioni di intervento sono articolate in due filoni. Il primo comprende interventi di lieve entità, cioè lavori di importo fino a 15 mila euro, pensati per rendere subito disponibili gli alloggi sfitti attraverso interventi di manutenzione e efficientamento. A questo gruppo sono stati destinati 67,9 milioni di euro.

Il secondo filone riguarda gli interventi di ripristino e manutenzione straordinaria fino a 50 mila euro. Rientrano in questo gruppo i lavori per l’efficientamento energetico degli edifici che portino ad una riduzione almeno del 30% dei consumi registrati nell’ultimo biennio, la messa i sicurezza delle parti strutturali e l’adeguamento antisismico, la rimozione di materiali nocivi come piombo e amianto, il superamento delle barriere architettoniche, la manutenzione delle parti comuni e delle pertinenze, il frazionamento e l’accorpamento degli alloggi in considerazione delle diverse esigenze abitative. Questi lavori potranno contare su circa 400 milioni di euro.

Gli interventi devono essere predisposti dagli Istituti autonomi case popolari (IACP) o da altri enti con funzioni analoghe e dai comuni ad alta tensione abitativa. Le proposte vanno presentate alle Regioni, che hanno 4 mesi per dichiararle ammissibili ai finanziamenti. Dopo aver effettuato la scelta, le Regioni trasmettono al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (MIT) un elenco con gli interventi collocati in ordine di priorità.

Le proposte eccedenti il limite delle risorse assegnate sono trasmesse in elenchi separati e restano in attesa di eventuali riassegnazioni.

Tra i compiti delle Regioni ci sono anche il monitoraggio dei tempi di realizzazione e dell’utilizzazione dei fondi assegnati, i cui esiti devono essere trasmessi con cadenza trimestrale, e la nomina di un responsabile dell’attuazione del programma di riqualificazione che vigili sull’avanzamento dei lavori.

OSSERVAZIONI CISL

La CISL, nell’accogliere positivamente il provvedimento messo a punto dal Governo, che rappresenta comunque una buona notizia, in quanto vengono finalmente stanziate delle somme di denaro per arginare il disagio abitativo che sta crescendo sempre più nel nostro Paese, sottolinea che la norma così come concepita, risulta carente per due ordini di ragioni:
Esiguità delle risorse a disposizione;
Eccessiva diluizione nel tempo delle somme stanziate.

Per quanto riguarda il primo punto critico, finanziando ogni intervento per l’importo massimo previsto dal decreto, si potranno effettuare lavori di piccolo importo su 4.500 alloggi e lavori per cifre superiori su circa 8.000.

Inoltre, la dispersione nel tempo degli interventi fa sì che il programma abbia un impatto sul disagio abitativo vissuto dai cittadini molto affievolito rispetto al numero complessivo di interventi finanziabili. Infatti, se tutti i fondi del triennio 2015-2017 saranno spesi per ripristinare alloggi popolari sfitti, ne saranno pronti per essere riassegnati solo 2.000 l’anno, una goccia nell’oceano del disagio.

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