Legge di stabilità 2016: scheda di analisi CISL in merito alle politiche per il Mezzogiorno

Pubblicato il 9 Nov, 2015

La proposta della CISL per innescare un corposo e strategico percorso di crescita del paese è stata espressa nella recente iniziativa di Bari “ Ripartire dal Mezzogiorno per fare crescere il paese”
Di conseguenza ci si attendeva dalla legge di stabilità 2016 in corso di definizione, una strategia di investimenti che ponesse il rilancio del Mezzogiorno alla base delle scelte di politica economica e identificasse misure per il Sud per sostenere la crescita nel paese e ridurre il divario con le regione del centro nord.

La bozza di legge di stabilità non sembra aver scelto questa prospettiva. Infatti non stanzia risorse specifiche per il Mezzogiorno né introduce dispositivi che favoriscono l’attrazione di investimenti verso il mezzogiorno, né prevede incentivi specifici per sostenere la crescita dell’occupazione nelle regioni del SUD
• Non ci sono nel testo indicazioni specifiche di credito d’imposta per gli investimenti , rivolto alle regioni del sud.
• Per quanto venga prolungata la decontribuzione ( sia pure in quota ridotta) non sono indicati meccanismi per favorirne un impiego più intensivo nelle regioni meno sviluppate

Sono invece previste alcune misure utili per favorire una più efficace spesa dei fondi europei già stanziati, che come è noto hanno una particolare incidenza per le regioni meridionali meno sviluppate attraverso l’allentamento del patto di stabilità europeo sui cofinanziamenti nazionali e interno per gli investimenti delle Amministrazioni locali. Tali finanziamenti dovrebbero favorire la realizzazione delle principali infrastrutture già precedentemente programmate e concordate tra Governo e Regione e che interessa principalmente i territori del Sud.

Analisi degli articoli

Il principale articolo è l’articolo 40 commi 1-13): accelerazione degli interventi cofinanziati e misure europee.
L’articolo prevede tre misure di rilievo :
1. Ogni regione e provincia autonoma, attraverso una propria legge regionale può istituire un “organismo strumentale” apposito a cui devolvere la contabilità relativa ai fondi europei ed ai loro cofinanziamenti nazionali e regionali. Attraverso questo dispositivo rimangono a carico della regione, una volta effettivamente attivato il meccanismo previsto, soltanto una quota dei debiti derivanti dal flusso dei finanziamenti comunitari, qualora l’organismo su citato abbia più debiti che crediti.
2. Rende più agevoli gli anticipi del fondo di rotazione , ovvero del cofinanziamento regionale alle regioni, estendendo un dispositivo inizialmente previsto soltanto per le amministrazioni centrali , e quindi favorendo l’accesso alle risorse, già stanziate, da parte delle regioni.
3. Nello stesso articolo di legge si prevede che il CIPE attivi attraverso sua delibera il finanziamento per le opere non completate della programmazione 2007- 2013 dei fondi europei attingendo ai programmi paralleli di sviluppo e coesione o se necessario del Fondo sviluppo e coesione a partire dal 2016 – ovvero individua le fonti di finanziamento per le opere vincolando le regioni a tale uso prioritario.

Ci sono inoltre due interventi positivi che riguardano due territori del Sud.

Articolo Art. 42: Disposizioni per gli investimenti ambientali e le amministrazioni straordinarie
L’organo commissariale di Ilva spa. è autorizzato a contrarre prestiti, con la garanzia dello stato fino a 800 milioni di euro, ovvero si delibera un incremento di 400 milioni del fondo di garanzia già esistente.
Articolo 37 comma 11 : esigenze indifferibili
Prevede per gli interventi economici ed ambientali nella terra dei fuochi l’istituzione di un fondo presso il Ministero dell’economia e finanze, a cui vengono attribuiti 150 di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017

Conclusioni e proposte
La bozza di legge di stabilità, per quanto riguarda il Mezzogiorno, è inadeguata agli obiettivi di rilancio della economia meridionale e deludente rispetto alle promesse fatte dal Governo in particolare sul credito d’imposta per gli investimenti e sul mancato sostegno specifico per le assunzioni al sud. Le uniche misure che possono avere un impatto positivo per il Sud sono in sostanza le misure rivolte alla accelerazione della spesa di risorse, peraltro, già stanziate e quelle a sostegno dell’ILVA di Taranto e della “terra dei fuochi” a Caserta.

Emendamenti
Due proposte specifiche per il Sud:
Un emendamento relativo al dispositivo di decontribuzione per le nuove assunzioni, ovvero chiedere, come abbiamo fatto al Convegno di Bari, che per le Regioni del mezzogiorno sia confermata la piena decontribuzione per i nuovi assunti, ed estesa per tutto il periodo della programmazione comunitaria 2014/2020 e introdurre vantaggi fiscali per chi investe e crea nuova occupazione nelle regioni del Sud, in particolare attraverso un credito d’imposta per gli investimenti.

Condividi