Nuove misure di contrasto al caporalato

E’ stata pubblicata sulla G.U. n. 257 del 3 novembre 2016, la Legge n. 199 del 29 ottobre 2016,  recante disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo (c.d. Legge contro il caporalato), in vigore dal 4 novembre 2016.
La legge rappresenta un grande passo in avanti in favore della lotta contro una piaga che nel nostro Paese affligge, in particolare, i settori dell’agricoltura e dell’edilizia.
Caporalato vuol dire sfruttamento di persone, spesso immigrati irregolari, costrette a condizioni di vera e propria schiavitù, turni di lavoro massacranti, negazione di ogni più basilare diritto previsto per legge e/o per contratto collettivo, salari pari a meno della metà dei minimi tabellari, violenza, ricatto, alloggi comuni e trasporto forzato sul posto di lavoro. 
La novità normativa  introduce nuovi strumenti di contrasto al fenomeno del caporalato, i più significativi dei quali sono:
  • estensione della sanzione penale anche ad ipotesi precedentemente non sanzionate;
  • introduzione di una nuova fattispecie di reato che colpisce i datori di lavoro che sfruttano i lavoratori, approfittando del loro stato di bisogno;
  • previsione – in caso di condanna per i reati di intermediazione illecita e di sfruttamento della manodopera – della confisca obbligatoria del denaro, dei beni o delle altre utilità provenienti e/o ricollegati all’attività illecita;
  • controllo giudiziale delle aziende nel corso del procedimento penale avente ad oggetto l’accertamento del reato di cui all’art. 603-bis (reato di caporalato, ossia l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro);
  • aiuto concreto alle vittime di caporalato, con l’estensione delle provvidenze del fondo anti-tratta;
  • potenziamento della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità come strumento di controllo e prevenzione del lavoro nero in agricoltura.

Allegati a questo articolo

Condividi