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Turismo. Rinnovato il contratto nazionale, aumento di 88 euro al 4° livello da riparametrare per gli altri livelli

20 gennaio 2014 – Pari a circa 83 miliardi di euro il valore aggiunto delle attività connesse al turismo, un settore che rappresenta pertanto un volano importantissimo in termini di crescita del PIL e per lo sviluppo dell’occupazione. I consumi turistici interni ammontano a 114 miliardi di euro, buona parte dei quali (circa 30 miliardi) proviene dal turismo straniero; i nostri esercizi ricettivi ogni anno garantiscono 375 milioni di pernottamenti; il settore offre lavoro a 1,5 milioni di persone, di cui circa 1 milione sono lavoratori dipendenti. Di fondamentale importanza quindi il rinnovo del contratto nazionale che si è concluso dopo un lunfgo confronto il 19 gennaio.

Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 gennai, è stato rinnovato dopo un lungo confronto il contratto nazionale del turismo. L’intesa sottoscritta da Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e le associazioni datoriali Federalberghi e Faita aderenti alla Confcommercio e rappresentative dei settori ricettivi alberghiero, dei villaggi vacanza e dei camping, durerà eccezionalmente 40 mesi con decorrenza 1° maggio 2013- 31 agosto 2016. Essa rilancia il secondo livello di contrattazione aziendale e territoriale e rafforza le relazioni sindacali. Sono previsti, infatti, incontri trimestrali per monitorare l’andamento del settore. Le parti, ritenendo comunque non più rinviabili interventi legislativi e istituzionali finalizzati al sostegno del comparto, concordano sulla necessità di riqualificare il settore riconoscendo nel welfare contrattuale e nella bilateralità il sistema con il quale sostenerlo, anche con interventi in ambito formativo, per il sostegno al reddito, in ambito sanitario integrativo e previdenziale complementare.

Parte integrante del nuovo Ccnl è anche un protocollo sulle nuove funzioni da attribuire proprio al sistema degli enti bilaterali. Anzitutto l’introduzione di una banca dati in seno all’Ebnt Nazionale per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e poi l’istituzione di una commissione paritetica per la verifica periodica dello stato del settore.
E’ anche prevista l’istituzione di una commissione tecnica sulla tematica della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Con il protocollo le parti si impegnano anche a verificare le condizioni per l’istituzione di un Fondo di Solidarietà di tipo Bilaterale, riservandosi la possibilità di optare, in via temporanea, per l’adesione al Fondo Residuale presso l’Inps o per la costituzione di un fondo di settore nel rispetto del principio della pari dignità tra le organizzazioni costituenti i fondi.

Nella classificazione del personale alberghiero sono state introdotte nuove figure professionali di 1°, 2° e 3° livello, inerenti l’attività di promozione turistica, di aggiornamento professionale del personale tutor di tirocinanti e apprendisti, nonché degli istruttori e degli insegnanti di materie tecnico-pratiche (ad es. bar, cameriere di sala e personale addetto al ricevimento e degli impiegati addetti alla comunicazione).

In merito al mercato del lavoro le parti hanno rivisto e rafforzato l’istituto contrattuale dell’apprendistato, prevedendo una nuova tabella sulla durata del rapporto di lavoro (dai 46 mesi per il 2° e 3° livello fino ai 22 per il 6°) e delle ore medie annue destinate alla formazione. L’apprendistato sarà comunque applicabile a coloro che già possiedono un titolo di studio inerente l’attività turistica. Le parti, su questo tema, hanno definito e sottoscritto anche le linee guida e i criteri che dovranno applicare gli enti bilaterali per la certificazione dei percorsi di aggiornamento professionale.

In tema di flessibilità è stata inoltre introdotta la possibilità per le aziende di ricorrere alla riduzione dell’orario di lavoro settimanale di 40 ore, da recuperare nelle 13 settimane successive o, se questo non fosse necessario, attraverso il riassorbimento delle ore non lavorate nei Rol, comunque senza alcuna diminuzione della retribuzione mensile, stabilita secondo le tabelle economiche inserite nel nuovo testo.

Per quanto riguarda la parte economica è stato definito un aumento di 88 euro al 4° livello da riparametrare per gli altri livelli. Tale aumento sarà ripartito gradualmente in busta paga in 5 ratei di pari importo a partire dal mese di febbraio 2014. Riconfermato, anche a titolo di premio di risultato, un elemento economico a garanzia dell’effettivo decollo del secondo livello di contrattazione quantificato in 222 euro per il 4° e 5° livello e riproporzionato per gli altri livelli, demandando alla contrattazione decentrata le modalità di erogazione.
Nonostante la presentazione di piattaforme sindacali di secondo livello qualora non venga successivamente stabilito un accordo integrativo, tale importo è fissato, sempre per il 4° e 5° livello, in 140 euro.
Migliorate anche le condizioni economiche del personale assunto con contratto extra e di surroga. Le parti, inoltre, chiedono espressamente al Governo di reintrodurre il sistema della detassazione per lo straordinario e il salario variabile.

L’intesa inserisce nel nuovo contratto anche il tema della “stagionalità”, riconoscendo in essa una delle peculiarità strutturali del settore che necessita, però, di adeguate politiche legislative e contrattuali destinate a incrementare progressivamente l’attività delle imprese turistiche. Contemporaneamente va tutelato il reddito dei lavoratori e incentivata l’occupabilità con la permanenza nel settore attraverso un insieme di politiche attive del lavoro a cominciare da un nuovo sistema di incontro tra domanda e offerta fino all’estensione degli sgravi fiscali per le imprese in caso di trasformazione del rapporto di lavoro.

Le parti demandano, inoltre, al secondo livello la possibilità di prevedere la stabilizzazione dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato.
Si è anche convenuto sulla necessità di una rimodulazione degli interventi di sostegno al reddito per i lavoratori del settore con il riconoscimento di una copertura economica effettiva connessa al rischio disoccupazione nei periodi fuori stagione, collegando le forme di integrazione del reddito alle politiche attive del lavoro e alla partecipazione ai percorsi formativi.

Si è individuato, inoltre, nel sistema dei “buoni vacanza”, il percorso incentivante di un turismo sostenibile in bassa stagione anche per le famiglie, i giovani, gli anziani e i disabili meno abbienti favorendone la maggiore accessibilità turistica.
La richiesta al Governo e alle istituzioni ai diversi livelli è quella di attivare politiche socio-economiche verso tale direzione, a cominciare dalla riduzione delle aliquote Iva da applicare ai servizi ricettivi e della ristorazione e dalla deducibilità fiscale.

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