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Riforma Terzo settore. Approvata la legge delega. Per la Cisl “passaggio positivo, ma ora ripensare l’intero welfare”

Pubblicato il 30 Mag, 2016

27 Maggio 2016 – Approvata definitivamente alla Camera dei Deputati la Legge Delega per la Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile. Il provvedimento era stato già approvato in prima lettura dalla Camera poi modificato nel passaggio al Senato il cui articolato è stato comfermato.

Per la Cisl la riforma è un passaggio positivo per il Paese, perché offre finalmente un quadro legislativo che potrà essere più chiaro e coerente. Ma per dargli il valore di una vera riforma, la nuova normativa si dovrà incardinare all’interno di un ripensamento complessivo del nostro welfare. 
Per questo nel delicato percorso che porterà alla approvazione dei decreti attuativi della Legge la Cisl chiede sia posta dal Governo e dal Parlamento più attenzione al confronto sociale,
affinché la recente disciplina del Terzo Settore divenga un elemento propulsore e una leva per
innovare l’attuale sistema di welfare e protezione sociale.
E nell’iter dei provvedimenti attuativi la Cisl chiederà che questi siano caratterizzati da alcuni elementi fondamentali di vero cambiamento quali: la responsabilità verso l’interesse generale e l’innovazione sociale, la partecipazione, la trasparenza e la legalità.
Un profondo mutamento che riuscirà così a favorire l’urgente ripensamento e la riorganizzazione del welfare sociale. Un’esigenza questa per la quale spicca nel Paese l’assenza di attenzione, didibattito e di scelte.
Per la Cisl serve realmente al Paese un “social act”, non come Collega articolo insieme di misure e interventi, ma quale ambito in cui si ridisegnano le strategie, si ridefiniscono obiettivi e indirizzi delle politiche sociali e assistenziali, si riorganizzano i modelli di governance e si riorientano risorse per il welfare in modo da rispondere ai fabbisogni crescenti di una società con sempre più ampie fasce di vulnerabilità, povertà ed esclusione.

Si apre ora la fase delicata ed importante della stesura da parte del Governo dei Decreti delegati che dovranno tradurre i principi contenuti nel provvedimento, sui quali abbiamo chiesto un confronto, perché da essi discenderà l’effettiva capacità del quadro normativo di promuovere, come da noi richiesto, uno sviluppo innovativo del Terzo Settore nella direzione della responsabilità sociale, della partecipazione, della trasparenza e legalità.

Dobbiamo cogliere questa opportunità, che norma i diversi soggetti sociali, per ribadire in ogni sede che tale riforma se non sarà incardinata dentro una più ampia ridefinizione e ripensamento del nostro sistema di welfare vanificherà la spinta al cambiamento ed il valore che dovrebbe assumere una vera riforma.

Il “Social Act” continuamente evocato dal Ministro Poletti non può esaurirsi in una serie di sporadici interventi e episodiche misure, ma riteniamo che debba rappresentare l’ambito, la sede e lo strumento di elaborazione e confronto per far diventare una priorità nell’agenda politica del Paese – sfiancato dalla recessione e con crescenti disuguaglianze – l’urgenza di ridefinire obiettivi, strategie, governance e risorse su cui ricostruire il nuovo sistema di welfare e di inclusione sociale.

Su questo aspetto la Cisl sarà impegnata ad ogni livello, come recentemente deciso dal Coordinamento Nazionale delle Politiche Sociali, a sollecitare e sostenere questo urgente e necessario processo di cambiamento per l’interesse generale del Paese.

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