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Osservatorio Cisl sulle politiche sociali – Luglio 2015

Pubblicato il 8 Lug, 2015

E’ questo uno dei dati allarmanti che emergono dall’ Osservatorio Cisl sulle politiche sociali presentato a Roma nel corso dell’ Assemblea dei contrattualisti sociali della Cisl.
In particolare la Cisl ha raccolto ed analizzato dal 2008 ad oggi 3.653 accordi di contrattazione sociale sottoscritti e siglati dai sindati a livello territoriale, con una media negli ultimi 4 anni di circa 800 ogni anno. Sono le intese per le politiche socio familiari (con più di 2150 azioni in media all’anno) a caratterizzare oggi il quadro della contrattazione sociale nel nostro paese, seguiti dagli accordi in tema di politiche fiscali, tariffarie, prezzi, welfare occupazionale, politiche socio sanitarie. In più del 90% dei casi gli accordi sono stati siglati dai sindacati con la pubblica amministrazione, mentre più del 70% sono volti a difendere e mantenere i sistemi di welfare esistenti, poco più del 20% sono orientati a fare innovazione sociale e meno del 10% a contrattare riduzione di servizi. L’indice di propensione al sociale nel 2013 è più alto nel comune di L’Aquila (56,9 % della spesa corrente), mentre all’ultimo posto della graduatoria c’è il comune di Caserta con appena il 3,6 % della spesa corrente destinata ai servizi sociali.

“Dai nostri dati emerge una realtà sociale dove crescono forti elementi di disagio e marginalità che obbliga anche il sindacato a cambiare ed attrezzarsi aper far diventare la pratica della “contrattazione sociale territoriale” una strategia condivisa, e con piena legittimazione politica, conosciuta e riconosciuta dentro e fuori la nostra organizzazione. Nonostante le migliaia di accordi ed intese nei territori, la contrattazione territoriale non ha ancora registrato una diffusione omogenea in tutte le realtà del paese”, ha sottolineato il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Bernava, illustrando oggi la ricerca della Cisl. “Per realizzare questo importante progetto- ha sottolineato Bernava- la Cisl, da una parte, si propone di portare il proprio contributo partecipativo per la realizzazione di un patto sociale con la politica, le istituzioni locali e nazionali, gli enti locali e il partenariato; dall’altra, la Cisl ha deciso di investire sulla contrattazione sociale nei territori per aprire una nuova stagione di partecipazione sindacale”. Contrattazione, partecipazione e decentramento sul territorio sono le parole d’ordine intorno a cui la Cisl ha riaffermato la scelta di autonomia della sua azione per legare gli obiettivi di crescita e di modernizzazione del Paese all’esigenza di coesione ed integrazione sociale. Per la Cisl è fondamentale ripensare le politiche sociali territoriali ed accelerare la riforma del welfare nazionale, in modo da offrire ai livelli decentrati riferimenti certi e stabili per sviluppare la propria azione. “Chiediamo al Governo nazionale di realizzare subito un sistema di Governance (Regia Unitaria) per tutto il welfare cui destinare risorse sufficienti, stabili e meno frammentate e costruire un rapporto di reale cooperazione strategica tra Stato Regioni e Comuni orientato e sostenuto dalla partecipazione dei soggetti sociali”, ha aggiunto Bernava. “La Cisl è pronta, attrezzata, motivata e consapevole dell’impegno straordinario che bisogna mettere in campo ed è consapevole che le riforme sociali si possono realizzare se si investe nel dialogo sociale e nel confronto”.

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