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Immigrati: Colpire i trafficanti di morte e non colpevolizzare uomini, donne e bambini che fuggono dalla guerra

Pubblicato il 8 Gen, 2016

Roma, 8 gennaio 2016 – “Non bisogna sollevare polveroni sul tema della depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina. Le norme attuali della Bossi-Fini che puniscono lo status di immigrato erano state più volte bocciate dall’Europa perchè bisogna perseguire i comportamenti contrari all’ordine pubblico ed alla convivenza pacifica, colpendo i trafficanti di morte, senza colpevolizzare chi come tanti uomini, donne e bambini fuggono dalla guerra, dalla miseria e dalle persecuzioni”. E’ quanto sottolinea Liliana Ocmin, Responsabile del Dipartimento Immigrati Donne e Giovani della Cisl e Coordinatrice Nazionale Donne Cisl.
“Il fenomeno dell’immigrazione va affrontato con serietà e rigore, senza strumentalizzazioni politiche, in un’ ottica che veda coinvolta l’intera Europa, non solo nel redistribuire le quote di rifugiati, ma anche nelle politiche di accoglienza e di integrazione sociale e culturale. Così come sono essenziali per la Cisl i processi diplomatici di pacificazione dei conflitti, di promozione della cooperazione internazionale e di aiuto allo sviluppo per tanti paesi dove sono in corso guerre e persecuzioni. La solidarietà e la coesione sociale sono gli strumenti per costruire società pacifiche e sicure, combattendo il terrorismo ed ogni forma di violenza, di abusi ed intimidazioni, come è accaduto purtroppo nei giorni scorsi a Colonia ed in altre città europee, anche con una azione culturale e formativa contro ogni degenerazione violenta e discriminatoria nei confronti di tutti gli esseri umani”.

Ufficio Stampa Cisl

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