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25 Aprile. Furlan: “Per un’Europa di pace nel segno dell’accoglienza e del lavoro”

Pubblicato il 25 Apr, 2016

http://www.youtube.com/watch?v=mj2f97hL5CQ

Milano, 25 aprile 2016. “Celebrare il 25 Aprile significa ricordare un patrimonio di idee, valori, passione civile che non bisogna disperdere ma che, anzi, bisogna continuare a trasmettere ai giovani, nelle scuole, nel mondo del lavoro e in tutti gli ambiti della società”. E’ quanto dichiara Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl, oggi a Milano in occasione del 71° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. “Per questo il sindacato è in piazza, insieme all’Anpi, per non dimenticare che la nostra democrazia è frutto delle lotte partigiane e del sacrificio di una generazione che si è battuta per la difesa della libertà, della tolleranza, dell’unità del nostro Paese”. “Sono i principi fondamentali  che insieme al diritto al lavoro e alla valorizzazione della persona umana  ritroviamo nella Costituzione e su cui si fonda la nostra Repubblica.  Senza lavoro non c’è sviluppo, progresso, libertà. Ma purtroppo  questo tema così importante non ha quella attenzione che merita da parte del mondo della politica ed in generale di quanti  hanno responsabilità istituzionali”.

“L’Italia e l’Europa -ha detto Furlan commentando come preoccupante l’esito delle elezioni in Austria- devono essere portatrici di pace, svolgere un ruolo di pacificazione per l’intero mondo. Per svolgerlo abbiamo bisogno di un’Europa unita, di solidarieta’ e di pace”. “Non ci piace questa nuova Europa, con questi nuovi nazionalismi. Ci ricordiamo – continua Furlan – di Altiero Spinelli, quando chiedeva una governance europea e una pace universale. Chiediamo al governo di cambiare statuto economico europeo e di mettere al centro la pace, che si costruisce con la giustizia sociale. Siamo in una terza guerra mondiale, come dice Papa Francesco. E sosteniamo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando dice che non può esserci un Paese vicino a noi dove c’è chi muore sotto le macerie. Ci sono uomini, donne e bambini che scappano dalla guerra -prosegue- questo è il nostro 25 aprile, ricordare la pace”.
E ”Per creare un mondo di pace e un’Europa unita dei popoli, il lavoro deve essere al centro delle scelte delle politiche dei governi europei e del governo italiano. Questa piazza -ha aggiunto- mette al centro il valore del lavoro, era così negli anni della Liberazione ed è cosi oggi. Vanno creati sbocchi per i giovani, a loro va insegnato il valore della resistenza. Un mondo di pace che sappia accogliere con fratellanza: questo è il nostro 25 aprile”

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