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In migliaia in piazza a Bari contro il caporalato e per i contratti. Cisl “Una grande manifestazione unitaria per invocare dignità”

Pubblicato il 26 Giu, 2016

25 giugno 2016 – “Siamo accanto ai lavoratori dell’agricoltura che da tutta Italia hanno sfilato a Bari contro il caporalato e per il rinnovo dei contratti provinciali. Una grande manifestazione unitaria in cui le voci di donne e uomini, di italiani e migranti, si sono unite per invocare dignità”. Lo ha dichiarato Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl, in occasione della manifestazione nazionale unitaria contro il caporalato organizzata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil a Bari. “Il caporalato è un crimine vergognoso, una macchia profonda, che per essere rimossa ha bisogno di una strategia partecipata da istituzioni e parti sociali” ha detto Furlan ricordando come la Cisl e la Fai chiedano da tempo “norme penali più severe e l’attivazione di una serie di strumenti che rilancino vere politiche di accoglienza”. “Il pugno di ferro su controlli e la vigilanza devono essere inflessibili, le sanzioni vanno inasprite e le responsabilità penali estese anche alle realtà che beneficiano dello sfruttamento”. Ma per la leader della Cisl “bisogna anche alzare il livello dei servizi e rafforzare gli interventi di sistema a sostegno di integrazione, politiche abitative, trasporti, sicurezza. Le parti sociali devono essere coinvolte in questa grande controffensiva da cui dipende la vita di centinaia di migliaia di persone. E la credibilità di un Paese che, per considerarsi civile, deve costruire le proprie fondamenta sulla giustizia sociale, sulla solidarietà e sulla dignità del lavoro”, conclude Furlan.

“Facciamo nostre le parole d’ordine pronunciate contro il caporalato e voucher nel corso della manifestazione” ha dichiarato dalla sua il Segretario Confederale della Cisl, Gigi Petteni annunciando di volerle portare “con determinazione” al tavolo con il Governo in programma per il 30 giugno prossimo. “Dall’incontro ci aspettiamo di essere ascoltati con attenzione – ha detto Petteni – anche su altri temi del lavoro: dalle politiche attive alla gestione delle crisi, da alcuni avanzamenti sulla normativa della cassa integrazione alla restrizione dell’utilizzo dei voucher, soprattutto in agricoltura. Diversi sono i miglioramenti che si possono e si devono apportare allo schema di decreto legislativo approvato in via preliminare dal Consiglio de Ministri- continua Petteni. “Presenteremo alcune proposte e siamo aperti alla discussione, ma pensiamo che sia il momento di risposte concrete, in mancanza delle quali andremo avanti con altre iniziative di mobilitazione dal basso come quella odierna per incalzare Governo, Parlamento e parti datoriali sui temi del lavoro, che deve essere legale, dignitoso, per tutti”- conclude Petteni.

“In quindicimila abbiamo detto basta al caporalato e allo sfruttamento sui campi, – ha spiegato il Segretario generale della Fai Cisl, Luigi Sbarra. Abbiamo rilanciato la centralità della contrattazione e del contratto nello sviluppo del settore e inviato un messaggio a istituzioni e rappresentanze datoriali. Serve un’alleanza, un patto per il riscatto del lavoro agricolo che non può prescindere da tre azioni: l’approvazione immediata del ddl di novembre contro l’intermediazione, una più giusta normativa sui voucher e lo sblocco dei contratti provinciali del lavoro”.
“Il ddl 2217 annunciato quasi un anno fa in recepimento delle richieste del sindacato va approvato immediatamente. Si individui una corsia preferenziale o si consideri l’ipotesi di procedere con decretazione d’urgenza: le condizioni ci sono tutte. Tra pochi giorni migliaia di braccianti saranno sui campi per le grandi raccolte. Quello che il governo non può fare è starsene fermo in attesa di nuovi eventi luttuosi”.

Per saperne di piu’ : www.faicisl.it

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