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Scontro treni. Furlan: “Dolore per le vittime, una tragedia nazionale, specchio della grave situazione dei trasporti e delle infrastrutture nel Paese”

Roma, 12 luglio 2016. ” E’ una tragedia nazionale che ci lascia tutti sgomenti ed addolorati”. E’ il primo commento della Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, sullo scontro fra i treni tra Ruvo e Corato in Puglia. “Tante vite spezzate, tante famiglie che sono precipitate nel lutto e nel dolore. E’ un fatto davvero agghiacciante. Naturalmente siamo vicini alle famiglie pugliesi che hanno perduto i lori cari in questo terribile incidente della linea Bari Nord, ai feriti ed ai lavoratori coinvolti in questa tragedia. Più volte abbiamo denunciato la situazione disastrosa, per non dire vergognosa, in cui versano tantissime tratte regionali delle ferrovie nel nostro paese soprattutto nel Mezzogiorno. Per questo va fatta subito chiarezza sulle cause che hanno provocato un tale disastro. Ancora una volta a pagare un prezzo altissimo sono i pendolari che ogni giorno si spostano per lavorare viaggiando su queste tratte abbandonate dalle aziende ferroviarie e dallo Stato, dove occorrono sistemi di sicurezza tecnologicamente omogenei a quelli delle Fs. Questa gravissima tragedia ferroviaria è insomma lo specchio della grave situazione dei trasporti e delle infrastrutture nel nostro paese. Sono anni che la Cisl denuncia l’incuria, l’abbandono e la carenza di investimenti su queste tratte ferroviarie, spesso a binario unico, nell’indifferenza generale delle istituzioni nazionali e locali”.

Per il Segretario confederale Cisl, Giovanni Luciano “la tragedia dello scontro dei treni in Puglia pone forte l’esigenza di uniformare gli standard di sicurezza della circolazione ferroviaria in Italia.  Certamente è il tempo del dolore e non della polemica, -osserva (VIDEO)- ma che in Italia, Paese che esporta sistemi di sicurezza in tutto il mondo, possano accadere simili disastri, non è pensabile. Il tema non è il binario unico o l’errore umano, ma come far sì che l’errore umano non possa esserci, infatti è sulla prevenzione dell’errore umano stesso che si basavano già le prime tecnologie elettromeccaniche degli anni 50 nelle Ferrovie dello Stato. Vedere oggi un’ecatombe che si basa sul rischio insito nel distanziamento dei treni affidato ai fonogrammi lascia dolorosamente basiti. E’ vero che la ‘Ferrotramviaria’ ha 50 anni di storia e che, per fortuna, non era mai successo. Ma sempre di più questa, come altre aziende nel Paese, è diventata una ferrovia ‘vera’. Non può essere che ci siano ancora due sistemi di certificazione e di emanazione delle prescrizioni di sicurezza, uno per la rete di Rfi e uno per le ferrovie secondarie di proprietà delle Regioni. Non diciamo che non debbano esserci più imprese ferroviarie ma chiediamo con decisione che questa ecatombe serva almeno a far sì che da domani tutto il reticolo ferroviario italiano sia gestito da Rete Ferroviaria Italiana, a prescindere dalla proprietà dei binari e che ci sia la sola potestà di regolazione da parte dell’Ansf (Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria). Avremmo così più know how sui sistemi di sicurezza e più capacità di investimento e realizzazione degli stessi e, particolare essenziale, un controllo omogeneo degli standard. Non possiamo essere il Paese del Freccia 1000 o di Italo, controllati da sistemi avveniristici e, al contempo, della preistoria dei fonogrammi tra capi stazione. Per questo chiediamo al Capo del Governo ed al Ministro dei Trasporti un intervento deciso su questo versante”.

Cordoglio ai familiari delle vittime e vicinanza ai feriti dell’incidente ferroviario, è stato espresso congiuntamente in una nota anche dalle Segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil e dalle federazioni di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. “Si tratta dell’incidente piu’ grave, nella storia recente del trasporto ferroviario italiano, forse tra i piu’ gravi mai accaduti in Puglia” – sottolineano auspicando “che le inchieste attivate dalla magistratura e dagli altri organi tecnici competenti portino presto all’accertamento delle cause di questo disastro ferroviario per garantire la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori”. 

Dalla sua la Segretaria generale della Cisl Puglia Basilicata, Daniela Fumarola si dice “profondamente scossa dalla tragedia e invita a non abbassare mai la guardia su temi importanti quali la sicurezza sul lavoro che, in casi come questi, coinvolgono passeggeri inermi. Adesso – conclude Fumarola – è necessario comprendere cosa sia realmente successo e quale sia stata la causa dell’incidente che ha determinato la perdita di vite umane durante una azione ordinaria come un viaggio tra una cittadina ed un’altra”.

Sull’accaduto si è espressa anche Adiconsum, l’Associazione dei Consumatori della Cisl esprimendo cordoglio, dolore e vicinanza ai parenti delle vittime.  “Ancora una volta a pagare sono i pendolari, ancora una volta è la gente del Sud,  vittime di servizi indegni degli anni 2000, – sottolinea il Presidente di Adiconsum Walter Meazza – a dimostrazione che ci sono italiani di serie A e di serie B. Italiani sono tutti da Trapani alla Valle d’Aosta! Si cerchino responsabilità e si adottino urgentemente misure per impedire che accada un’altra tragedia simile” commenta ancora definendo il disastro ferroviario di oggi, “tra quelli più gravi mai accaduti nel nostro Paese”. 

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