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Meeting di Rimini. Furlan: “Su lavoro, contratti e pensioni settembre mese decisivo”

Pubblicato il 19 Ago, 2016

Rimini, 24 agosto 2016 – In vista della prossima legge di stabilità “dobbiamo mettere al centro provvedimenti sulla crescita, in modo particolare a sostegno delle imprese che investono in innovazione e ricerca ma anche sul sociale”. Così a margine del Meeting di Rimini, la Segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, circa le priorità da dare ai nuovi provvedimenti nella legge di stabilita’.

“Con il Governo abbiamo aperto da mesi un confronto molto serio su lavoro e previdenza e settembre deve essere il mese in cui concludiamo questo percorso e dobbiamo concluderlo in modo positivo” ha detto intervenendo alla Tavola Rotonda “A ognuno il suo lavoro”. “Oltre il 40% di giovani è disoccupato e molti ultra sessantenni non ce la fanno e hanno in casa figli e nipoti” ha ricordato ribadendo la necessità di porre fine a questa situazione: “bisogna metterci mano pesantemente” ha detto.

E nel commentare l’apertura del ministro del Lavoro Poletti sul tema dei contratti: “Si tratta di una questione nodale – ha detto. Vanno rinnovati al piu’ presto per un senso di giustizia ed equità’. Già oggi abbiamo 8 milioni di lavoratrici e lavoratori che attendono il rinnovo dei contratti e se guardiamo fino a fine anno siamo a 12 milioni – ha spiegato Furlan -. E in un Paese dove il 75% delle nostre imprese lavorano per i consumi interni, sostenere anche attraverso la contrattazione i consumi è assolutamente fondamentale. E settembre sara’ un mese particolare, ci sono tanti tavoli aperti molto significativi ed importanti nel confronto. Innanzitutto vanno rinnovati i contratti che sono scaduti a partire da quello del pubblico che non è rinnovato da 7 anni. Ma anche i contratti aperti un po’ in ogni settore, quello della grande distribuzione, della chimica, del tessile, dell’edilizia”.

Ed è tornata a porre l’accento sulla necessità di mettere al centro la qualita’ del lavoro come elemento strategico: “stiamo rischiando di perdere la sfida con l’innovazione”  non avendolo fatto,  ha detto. “Negli ultimi 20 anni non e’ vero che si e’ data priorita’ al lavoro quando, ad esempio, di finanziaria in finanziaria si sono tagliate quelle che sono le leve fondamentali per creare lavoro. Aver tagliato negli ultimi 20 anni fondi a ricerca e innovazione – prosegue – ha significato non immaginare che il lavoro di qualita’ delle persone in un paese fosse fortemente collegato alla qualita’ dei processi di lavoro e prodotti di lavoro. Il lavoro spesso viene visto come fattore che spacca la comunita’ invece che unirla. Ogni argomento che ha attinenza con il lavoro ha condotto a separazione e spaccatura e non alla costruzione di coesione. La centralita’ del lavoro – ha concluso – deve essere un elemento di scelta come strumento per creare e distribuire ricchezza e va accompagnato dalla creazione di una buona coesione sociale che si basa sulla solidarieta’. Questo e’ il contributo che ognuno di noi deve sentire importante per fare la propria parte”.

E ricorda: “Dalla crisi non esce nessuno da solo, il governo, i governi regionali, gli imprenditori, i lavoratori. Non ci salva ragionare da soli, ci salva ragionare insieme – ha detto – e questo non per tornare dove eravamo ma per creare un nuovo modello sociale, economico e soliaristico””.
Il tema per la leader della Cisl “non è in questo tormentone agostano se è più importante investire sulla crescita o sulle pensioni o sul welfare. E’ più importante capire quali sono gli obiettivi e come questi elementi, in modo armonioso, entrano a far parte di una nuova strategia, di un’alleanza complessiva per creare una condizione di sviluppo, di crescita e quindi di responsabilità, di mettere al centro il lavoro. Tenere insieme il Paese significa questo”. Da questo punto di vista, ha poi tenuto a precisare “fare sindacato oggi credo significhi fare ogni sforzo per tenere insieme il paese e per farlo ripartire insieme. La crisi ha insegnato che il non stare insieme e il dividere non ci fa uscire dalla crisi”.

Il meeting d Rimini dal titolo “Tu sei un bene per me”, si è aperto nei giorni scorsi alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro della nuova edizione i temi della sussidiarietà, del welfare e dell’accoglienza in un Paese, l’Italia, che non riesce a uscire dalle tenaglie della crisi ed è al centro delle pressioni delle migrazioni internazionali.

Il Capo dello Stato ha sostenuto l’importanza di “non cedere alla paura. Il confronto e l’accoglienza di culture e storie diverse sono ancora la base dell’Italia”. Anche Papa Francesco, in un messaggio inviato ai partecipanti del Meeting di Comunione e Liberazione, ha sottolineato come “troppe volte si cede alla tentazione di chiudersi nell’orizzonte ristretto dei propri interessi, così che gli altri diventano qualcosa di superfluo, o peggio ancora un fastidio, un ostacolo. Ma questo non è conforme alla natura umana”.

Per tutta la durata dei lavori la Cisl, con lo slogan #crescereperilfuturo, è presente con uno stand al padiglione A3 della Fiera di Rimini assieme ad Adiconsum, Inas, Caf Cisl, Anteas, Ial, Anolf, Sindacare, Edizioni Lavoro,Conquiste del Lavoro, Iscos Cisl, Sicet e Vivace la community dei lavoratori indipendenti.

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