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Lavoro. “Troppi giovani italiani all’estero. Governo affronti con urgenza questione giovanile ed inclusione sociale”

Pubblicato il 27 Dic, 2016

Roma, 27 dicembre 2016. “Dobbiamo porci seriamente il problema di come creare le condizioni per offrire ai nostri giovani la possibilità di trovare un lavoro stabile e dignitoso in Italia, di avere una casa e di potersi costruire una famiglia”. Lo scrive la Segreteria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una lettera aperta pubblicata oggi sul quotidiano ‘La Stampa’. “Nel 2015 più di centomila connazionali si sono trasferiti in un altro Paese europeo o extra europeo, soprattutto nella fascia tra i 18 ed i 34 anni”‘ scrive la Furlan, aggiungendo che “dal 2008 al 2014 è emigrato all’estero un gruppo di italiani la cui istruzione è costata allo Stato 23 miliardi di euro. Regalati ad altre nazioni, con un evidente impoverimento culturale e di capacità innovativa per il nostro Paese”. Per la leader della Cisl “il disagio giovanile, indubbiamente legato anche all’aumento grave delle diseguaglianze sociali e della povertà, soprattutto nelle periferie delle città e nel Mezzogiorno, è il vero tema che il Governo deve affrontare con urgenza nell’agenda del 2017 coinvolgendo i grandi soggetti collettivi, senza aspettare come un fatto salvifico, le prossime elezioni o le necessarie correzioni alla proliferazione selvaggia dei voucher”. Secondo la Furlan “oggi il nostro Paese è in ritardo rispetto ai concorrenti europei non solo per la qualità e la quantità dei percorsi formativi di alternanza scuola- lavoro, ma soprattutto sulle politiche attive del lavoro, sui progetti di riqualificazione professionale per far incrociare la domanda e l’offerta di occupazione”. Per la Segretaria della Cisl “la crescita economica rimane la strada obbligata per creare lavoro stabile e produttivo in tutti i settori. Per questo bisognerebbe azzerare totalmente le tasse per chi assume giovani laureati ed investe in innovazione e ricerca, incentivare fiscalmente un piano per nuove infrastrutture materiali ed immateriali, reti telematiche, fonti energetiche alternative, tutela del patrimonio architettonico e culturale, messa in sicurezza delle case degli italiani. Anche l’obiettivo strategico di industria 4.0 è strettamente legato a quello del “lavoro 4.0”. Quindi, formazione e partecipazione, perché più i lavoratori saranno competenti e protagonisti, più avremo prodotti competitivi e di alta qualità, in un sistema industriale e manufatturiero che va riportato al centro delle politiche di sviluppo del Paese”. La leader della Cisl lancia infine una proposta. “Un grande patto per il lavoro dei giovani e l’inclusione sociale deve diventare l’obiettivo su cui tutti dobbiamo impegnarci con grande senso di responsabilità. Anche in memoria di Fabrizia Di Lorenzo e degli altri giovani italiani la cui vita è stata spezzata in maniera violenta da chi vuole fermare il progresso e la convivenza civile dei popoli”, ha concluso la Furlan.

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