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MEZZOGIORNO. Furlan: “Occorre un confronto tra i Governi regionali e le parti sociali per spendere meglio i fondi europei”

Pubblicato il 27 Lug, 2015

“La crescita e lo sviluppo devono coinvolgere tutto il paese a partire dal Mezzogiorno o l’Italia non ce la fa uscire dalla crisi” ha sottolineato a Bari la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Con un sapiente utilizzo dei fondi europei si potrebbero creare nuove condizioni di lavoro purche’ questo avvenga attraverso un serrato confronto tra amministrazioni locali e parti sociali”

Bari, 27 luglio 2015. “La crescita e lo sviluppo devono coinvolgere tutto il paese a partire dal Mezzogiorno, o l’Italia non ce la fa uscire dalla crisi”. Così la Segretaria generale della Cisl, secondo la quale anche con un sapiente utilizzo dei fondi europei si potrebbero creare nuove condizioni di lavoro purche’ questo avvenga attraverso un serrato confronto tra amministrazioni locali e parti sociali.

“Quando parliamo di Mezzogiorno -ha proseguito- bisogna richiamare alle responsabilità non solo il governo nazionale ma innanzitutto i governi locali: inefficacia, troppa inefficienza e non capacità di utilizzo dei fondi europei sulla crescita economica ma anche sociale. Bisognerebbe invece ripartire da lì per creare le condizioni di una crescita e di sviluppo del lavoro”. Lo ha detto il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, oggi a Bari. “Il governo – ha sottolineato – si sta occupando davvero poco di Mezzogiorno. Eppure la crisi lo ha dimostrato benissimo: o la crescita e lo sviluppo coinvolgono tutto il paese a partire dal Mezzogiorno, o l’Italia non ce la fa uscire dalla crisi”. “I fondi bisogna saperli spendere e quindi avere capacità di programmazione e avere la capacità di gestire i progetti. Per questo c’è bisogno che sui territori partano confronti veri tra le amministrazioni locali, i governi regionali e le parti sociali, perché ogni euro dei fondi europei rimanga nel Mezzogiorno perché diventi realizzazione delle cose e crei condizioni di lavoro vero”.

Un passaggio poi sulla situazione della Ilva di Taranto dove, per Furlan, per conciliare salute e lavoro “non ci vuole una contrapposizione ma un coordinamento proficuo tra chi rappresenta i vari poteri dello Stato, dalla magistratura al parlamento e al governo. Credo che su questo dobbiamo creare un’Italia davvero nuova, perché con i veti incrociati non si crea la condizione del lavoro e nemmeno quella della salute”. Lo ha detto all’ANSA il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, oggi a Bari. “Noi – ha concluso – siamo perché la fabbrica sia aperta nel rispetto della salute dei cittadini e dei lavoratori. Ma ancora oggi, dopo tanti interventi, nel nostro paese e non solo all’Ilva si muore di lavoro”.

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