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Congresso Ces. Furlan: “Siamo a favore degli Stati Uniti d’Europa ma anche di un sindacato europeo che abbia piu’ potere e piu’ capacita’ di incidere sulle politiche europee”

Pubblicato il 2 Ott, 2015

“Lavoreremo insieme al nuovo Segretario dei sindacati europei perché vi sia davvero un cambio di passo nell’azione della Ces, a partire dal dialogo sociale nei rapporti istituzionali anche a livello europeo”. Lo sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan a margine del Congresso della Ces in corso a Parigi. “La scelta di Luca Visentini è un segnale molto importante di cambiamento, ha la cultura del sindacato confederale, del sindacato della solidarietà e della contrattazione”.

Parigi, 1° Ottobre 2015 – “Abbiamo bisogno di un sindacato europeo piu’ incisivo, con piu’ poteri e piu’ competenze a partire da un salto di qualita’ nel dialogo sociale nei rapporti istituzionali anche a livello europeo”. Così la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan oggi a Parigi a margine del XIII Congresso della Confederazione europea dei sindacati (CES) che eleggerà domani il successore di Bernadette Ségol alla Segretaria generale.(VIDEO)

“La scelta di Luca Visentini è un segnale molto importante di cambiamento e noi saremo al suo fianco in questo cambiamento perché oggi piu’ che mai serve un’Europa piu’ forte e piu’ unita. Visentini oltre ad essere un bravissimo sindacalista, ha la cultura del sindacato confederale, del sindacato della solidarietà e della contrattazione. La posizione della Cisl e’ fortemente a favore degli Stati Uniti d’Europa ed è altrettanto a favore di un sindacato europeo che abbia piu’ potere, piu’ capacita’ di incidere sulle politiche europee”.
La Segretaria generale della Cisl si è poi soffermata sugli ultimi dati sull’occupazione in Italia che mostrano “finalmente dei segni positivi, che vanno certamente valorizzati, – ha osservato. “Ma il percorso è solo iniziato, abbiamo ancora oltre 3 milioni di disoccupati, e bisogna accelerare i tempi della ripresa della capacità produttiva del paese, delle nostre imprese e così dell’occupazione”.

Il salario minimo fissato per legge in Italia? La Cisl è contraria perchè questo “significherebbe in molti casi abbassare il salario dei lavoratori. La vera questione è come estendiamo i minimi contrattuali anche a quella parte di lavoratori e lavoratrici che nel nostro Paese non sono rappresentati contrattualmente”,ovvero “il lavoro precario, falsamente autonomo, le partite Iva, i co.co.co, che noi vogliamo rappresentare”. Attualmente, ha precisato, i lavoratori coperti dalla contrattualizzazione colelttiva sono oltre l’85%” ha concluso.

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