L’Europa non sarà il cuore dell’auto mondiale come avrebbe potuto essere con la nascita di una alleanza destinata a tenere insieme Detroit, Parigi, Tokyo e Torino. Spiace dirlo, ma il Governo francese, sostenuto da una parte del sindacato transalpino, ha dimostrato di praticare un europeismo solo di facciata, di volersi rinchiudere nel proprio ‘sovranismo industriale’, incapace di capire quanto sarebbe stato importante per l’Europa controllare una fetta dell’industria dell’auto e dell’economia mondiale. Con la fusione si sarebbe creato un player internazionale in un settore strategico. Si è persa un’occasione per far progredire tre aziende con problemi simili, con giustificazioni che nulla hanno a che vedere con il futuro del mercato dell’auto. Il protezionismo, il localismo non sono la ricetta per difendere posti di lavoro e sviluppo. Se da un lato va stigmatizzato l’atteggiamento provinciale di Parigi, dall’altro la vicenda mette a nudo la mancanza di una visione di politica industriale del nostro Governo.