Per il Segretario generale della Cisl è solo l’inizio di un percorso, “non c’è dubbio -osserva – che sia nelle audizioni delle Commissioni parlamentari delle due Camere che nel prosieguo del confronto con il Governo capiremo meglio alcune cose che ancora non sono chiare e definite. E avremo anche l’opportunità di contribuire a migliorare ciò che va cambiato. Ma il punto centrale per noi è far sì che il contratto a tutele crescenti – che è un contratto a tempo indeterminato assolutamente vantaggioso, che per la prima volta sarà più invitante per le imprese rispetto ad altre forme contrattuali – non venga affiancato e vanificato dalle tante forme contrattuali precarie oggi esistenti: partite Iva, lavori a chiamata, co.co.pro., associati in partecipazione. Forme che spesso fingono lavori autonomi ma sono lavori subordinati, mal tutelati e mal pagati”.