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Rapporto ISPRA. Ugc: “I dati sul consumo del suolo confermano il grave stato in cui versa il territorio”

Pubblicato il 23 Giu, 2017

Roma, 23 giugno 2017 – “I dati emersi dal Rapporto ISPRA “non rappresentano purtroppo una novità, ma confermano il gravissimo stato in cui versa il territorio italiano. Serve una legge che vincoli la destinazione del suolo, il riconoscimento del ruolo degli agricoltori e il recupero di territorio alla produttività”. Commenta così il presidente UGC, Pietro Minelli, i dati del Rapporto Ispra 2017 sul consumo del suolo in Italia.

“30 ettari di suolo al giorno – osserva –  per 5mila ettari di territorio persi tra novembre 2015 e maggio 2016; a tutto il 2016 è sparita un’area pari a Campania, Molise e Liguria, il 7,6% del territorio nazionale. In circa 70 anni il consumo del suolo è aumentato del 184% e la cementificazione selvaggia continua ad interessare zone a pericolosità sismica, idraulica, da frana e, ancora, fasce costiere, aree protette e parchi nazionali, con tutto il negativo che ne segue per l’economica turistica e per il paesaggio nazionale. Sono dati che richiedono un’urgente iniziativa del Parlamento per una soluzione legislativa organica, chiara e definitiva”.

“Gli agricoltori – ha aggiunto Minelli – fanno tanto per limitare il ‘dramma’ rispetto al quale basterebbe investire il 10% della spesa necessaria a danno avvenuto, per un’efficace manutenzione, anche riconoscendo un ruolo formale ai produttori agricoli che presidiano come nessuno il nostro territorio. Lo abbiamo ribadito al nostro Congresso: serve una legge che definisca ferrei vincoli di destinazione del suolo agricolo. E’ paradossale che l’Italia, deficitaria di materia prima agricola, sia costretta ad importare quando c’è un immenso patrimonio territoriale che può essere recuperato alla produttività”.

 

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