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Def. Furlan:: “Il Governo cambi la sua linea economica”

Pubblicato il 9 Apr, 2019

Alessandria 9 Aprile 2019 – “Con il Def al Consiglio dei Ministri speriamo cambi assolutamente la linea economica che fino a oggi ha avuto il Governo”. Così Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl, ad un incontro ad Alessandria promosso dall’Associazione Cultura e Sviluppo. “Bisogna sbloccare le infrastrutture, quelle grandi, quelle medie, bisogna pensare che collegare il sud al nord del Paese e il nord del Paese al resto d’Europa è indispensabile. Bisogna investire su innovazione, ricerca, formazione. Quindi cambiare radicalmente la linea economica adottata fino a oggi”. 

http://youtu.be/wXzcXTjdtFo“Abbiamo bisogno di rilanciare le imprese del nostro Paese, di renderle competitive” ha poi aggiunto osservando come la politica industriale sia del tutto sparita nel Paese. “Purtroppo si è scelto di tagliare i soldi, tagliare le risorse proprio agli investimenti sulla politica industriale a partire dagli investimenti per l’industria 4.0 e, quindi, per l’innovazione, non solo nel manifatturiero, ma in tutti i settori per difendere il Made in Italy”. Per la la Segretaria della Cisl occorre pertanto fare “innanzitutto politiche industriali ed incentivare anche ad investire nelle imprese italiane”.
E poi le pensioni: “Dopo tanti discorsi sulla riforma della previdenza, oltre quota 100 l’unica certezza – ha osservato Furlan – è che da questo mese parte la decurtazione sulla pensione di tanti anziani e anziane del Paese. Avevamo chiesto un tavolo serio – ha ricordato – che, innanzitutto, guardasse a quei tanti lavoratori e lavoratrici – in modo particolare le donne che, di fatto, sono escluse dalla possibilità di quota 100 – facendo un esame attento sulla rivalutazione delle pensioni. Su questo, proprio perché il dibattito oggi si sta spostando sulla riforma del fisco, voglio ricordare a chiare lettere al Governo italiano che l’85 per cento dei soldi che arriva all’erario – cioè le tasse degli italiani – è versato dal lavoro dipendente e dai pensionati. Quindi, se parliamo di riforma fiscale, finalmente, dobbiamo innanzitutto puntare a rendere meno pesante il fisco sul lavoro e, quindi, avere buste paga e pensioni più pesanti. Questo anche per aiutare le imprese italiane che al 75% lavorano per i consumi interni. L’unico modo per farli salire è che il mondo del lavoro dipendente e i pensionati siano messi in condizione – con un fisco un po’ più amico, un po’ meno avverso – di poter consumare di più”.

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