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Def. Romani: “Sbagliato far ricadere sui contratti di lavoro i costi delle speculazioni”

Pubblicato il 8 Apr, 2022

“Sbaglia il  governo a dare per scontato che i rinnovi contrattuali debbano essere fatti decurtando dall’IPCA l’intero effetto degli aumenti dei prezzi delle materie energetiche”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl Giulio Romani. “L’affermazione è contenuta nel quadro tendenziale del DEF- sottolinea Romani- e stride profondamente con le pubbliche affermazioni dello stesso governo circa l’esistenza di una speculazione responsabile della clamorosa alterazione dei prezzi di gas, energia elettrica e carburanti. Il DEF, in sostanza, afferma che i lavoratori dipendenti dovranno farsi carico di queste speculazioni, rinunciando a chiedere nei contratti aumenti salariali che coprano l’inflazione da esse generata. Appare paradossale anche la previsione di un successivo recupero economico, quando i prezzi caleranno, che evidentemente dà per scontata la fine, tra un tempo non definito, della speculazione in corso e contemporaneamente esclude che i prezzi possano subire ulteriori aumenti, stavolta dovuti da autentici maggiori costi di importazione, magari legati a razionamenti, a cambio di forniture o a sostituzione di prodotti con altri più costosi, come per esempio gas metano con gas liquido. I patti per la contrattazione in realtà  stabiliscono lo storno dall’indice dei prezzi al consumo degli effetti inflativi derivanti da energetici importati, ma  un conto è non conteggiare ciò che deriva da maggiori costi nell’importazione altro  è assimilare a questi i costi della speculazione successiva all’importazione stessa”. “Questa osservazione è già stata fatta da parte nostra ieri durante l’incontro svoltosi a Palazzo Chigi- conclude Romani- e pensiamo che sia urgente affrontare il tema in un tavolo tecnico che stabilisca come gestire questa fase di straordinaria emergenza, evitando di trasferire il conflitto interpretativo all’interno dei tavoli dei rinnovi contrattuali che, invece, devono essere accelerati”.

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