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Inflazione. Sbarra a Rainews24: “Dobbiamo contrastare questa emergenza con una nuova politica dei redditi mettendo in campo una vera strategia”

Pubblicato il 25 Gen, 2023


“Abbiamo apprezzato che nella legge di bilancio del 2023 il governo abbia destinato i due terzi di risorse finanziarie della manovra per dare continuità e prorogare le misure adottate anche dal precedente governo per sostenere famiglie, lavoratrici e lavoratori, pensionati, imprese rispetto al caro bollette. Pensiamo che da questo punto di vista queste misure non possono essere smantellate proprio perché oggi dobbiamo fronteggiare un’inflazione che nel 2022 ha toccato il 9%. In questi mesi , soprattutto sul carrello della spesa, si è toccato l’11%, continua l’inflazione alta a mangiare pezzi importanti di reddito delle famiglie, pezzi significativi delle retribuzioni, di pensioni”. Così Luigi Sbarra, intervenuto a Rai News24 sull’aumento dell’inflazione, sull’emergenza che il governo dovrà affrontare nelle prossime settimane quando termineranno i bonus sul caro energia, su fisco, pensioni. “Ecco perché noi dobbiamo contrastare questa emergenza con una nuova politica dei redditi -ha aggiunto – mettendo in campo una strategia: bisogna mettere sotto controllo prezzi e tariffe, sterilizzare in maniera piena gli oneri di sistema, ripristinare il taglio delle accise su prezzo del carburante e poi dobbiamo darci una politica di medio, lungo periodo, che significa assicurare un taglio al cuneo fiscale di almeno 5 punti tutto sul lavoro, assicurare la piena indicizzazione, rivalutazione delle pensioni, restituire e redistribuire le risorse drenate del fiscal drag , una politica fiscale che aiuti a ridurre il peso del prelievo soprattutto sui redditi da lavoro dipendente e pensionati. Dobbiamo rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, in questo modo noi possiamo tentare un’operazione di difesa del potere di acquisto di salari e pensioni falcidiate, come dicevamo, da questo innalzamento eccessivo e allarmante dell’inflazione”.
Circa lo sciopero dei benzinai “questa serrata si poteva evitare anche perché in queste ultime settimane gli incontri tra governo e le associazioni dei distributori non sono mancate. E’ una buona notizia che tutte e tre le associazioni hanno revocato in queste ore il secondo giorno di protesta. Penso che nessuno voglia demonizzare una categoria in cui operano tantissimi soggetti onesti che applicano correttamente i prezzi di mercato e per questo non dovrebbero temere nulla, né controlli, né verifiche. Ma sappiamo bene che esistono anche tante realtà che hanno fatto speculazione in queste settimane gonfiando i prezzi a scapito dei cittadini . E non penso solo ai benzinai, faccio notare ad esempio che il latte, per dirne una, in queste ultime settimane è arrivato a superare i due euro al litro. Ecco noi dobbiamo garantire prezzi minori e non taroccati verso consumatori e cittadini. Questo significa assicurare un comandamento e cioè controllare, monitorare i prezzi sulle filiere dei beni più colpiti dall’inflazione. Non solo energia e benzina ma penso anche ai generi alimentari e ai beni di largo consumo.
Sul fisco, alla domanda relativa alla proposta del vice ministro all’economia di una riforma fiscale che tra le varie questioni pone uno slittamento delle fasce delle aliquote da quattro a tre: “Noi pensiamo – ha risposto Sbarra “ che anche su questo tema fiscale il governo farebbe bene ad aprire un tavolo di confronto, di dialogo, con le parti sociali. Noi abbiamo già da tempo indicato il perimetro di misure, provvedimenti, interventi per restituire al sistema fiscale profili di equità, sostenibilità”.
E sulle pensioni “importante e significativo – ha osservato – che il Governo abbia confermato la disponibilità di avviare un percorso di riforma vera sul sistema pensionistico e previdenziale italiano nella prospettiva di cambiare la legge Fornero. Noi pensiamo che bisogna restituire al sistema pensionistico profili di equità, flessibilità, inclusività e soprattutto di stabilità delle regole”- ha detto.
Necessario inoltre per il leader della Cisl “cogliere la straordinaria opportunità che abbiamo davanti a noi di impegnare ed utilizzare tantissime risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per gestire questa transizione digitale, ecologica, ambientale, energetica, industriale, dobbiamo gestire le tante crisi aziendali aperte nel nostro Paese salvaguardando l’occupazione, tutelando le produzioni e rilanciando un profilo espansivo della politica industriale del Paese. Significa puntare sui grandi settori Automotive, chimica, informatica , siderurgia, industria alimentare, a sostenere la rete delle nostre piccole e medie imprese con incentivi per l’innovazione, l’internazionalizzazione e la crescita della dimensione delle nostre aziende” ha concluso.

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