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Lavoro. Sbarra: “Il Governo ha lasciato indietro precari, atipici e lavoratori autonomi. Estendere subito le protezioni sociali”

Pubblicato il 8 Gen, 2021

8 gennaio 2021 – “Il Covid non è stato una livella, non ha aggredito tutti allo stesso modo, ha colpito le fasce più deboli del mercato del lavoro. In questo contesto, il Governo da aprile ha lasciato senza sostegno al reddito decine di migliaia di lavoratori precari, somministrati e autonomi. Altro che non lasciare indietro nessuno: si è prodotto un vuoto che ha creato situazioni sociali drammatiche, e che purtroppo rileviamo anche in Legge di Bilancio”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, intervenendo a un’iniziativa unitaria di Felsa, Nidil e Uiltemp sul lavoro autonomo. “La Cisl – ha aggiunto – chiede al Governo di raddrizzare subito questa stortura, estendendo le indennità Covid ai CoCoCo e partite iva iscritte alla gestione separata, collaborazioni occasionali , a tutti gli stagionali somministrati, a braccianti agricoli, colf e badanti. Questo è il momento della coesione: frammentare ulteriormente il mondo del lavoro è l’ultima cosa che serve al Paese. Di fronte ai numeri allarmanti dell’economia, all’andamento della curva epidemica e alla debolezza degli strumenti di protezione attiva e passiva del lavoro, bisogna mettere subito mano a nuove misure di garanzia sociale che diano certezze a tutti i lavoratori. “Naspi e Discoll – sottolinea ancora Sbarra – devono essere prorogati a tutto il 2021 e potenziati, con l’eliminazione del decalage. Allo stesso modo bisogna confermare per tutto l’anno la Cassa e i Bonus Covid, come pure lo stop ai licenziamenti. Occorre poi abbandonare strutturalmente i vincoli del Decreto dignità sui contratti a tempo determinato , ammodernare , semplificare e rendere universale la rete degli ammortizzatori ordinari, connettendola ad un sistema di politiche attive solido e integrato e a un Piano Competenze che metta formazione e riqualificazione in cima alle priorità. Sarà nostra cura avanzare queste richieste alla ministra Catalfo all’incontro del 15 gennaio. Tutto ciò richiede coesione sociale, c’è un Progetto Paese da costruire insieme recuperando una visione lunga e aprendo una nuova stagione di concertazione”.

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