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Terziario. Ceotto (Fisascat): “Confermate chiusure di due ipermercati Auchan

Pubblicato il 9 Mag, 2018

Roma, 9 maggio 2018.  La catena francese della grande distribuzione organizzata ha confermato la volontà di procedere alla chiusura degli ipermercati di Napoli Argine e di Catania La Rena senza soluzioni di sorta per i 246 lavoratori coinvolti dalla cessazione di attività. Negatovi quindi il tavolo di confronto tra la direzione aziendale di Auchan e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Le tre sigle, che nelle scorse settimane avevano indetto lo stato di agitazione, hanno sollecitato l’attivazione del tavolo al ministero dello Sviluppo Economico «al fine di approfondire piano e strategie commerciali di Auchan SpA e ricadute organizzative nonché di definire soluzioni che consentano la piena salvaguardia occupazionale dei lavoratori interessati da tali processi» si legge nella richiesta unitaria di incontro trasmessa al dicastero. La vertenza è aggravata anche «dall’andamento del confronto a livello territoriale che, a causa delle rigidità mantenute dall’azienda, non hanno consentito di definire alcuna soluzione volta alla complessiva salvaguardia occupazionale» sottolineano i sindacati nella nota unitaria «Dopo la procedura di licenziamento collettivo avviata da Auchan nel 2015 per più di 1400 dipendenti, le diverse procedure aperte a livello territoriale, anni di ricorso agli ammortizzatori sociali, la disdetta della contrattazione integrativa e considerati i termini di chiusura dei menzionati punti di vendita – prosegue la nota congiunta   – è la più complessiva situazione occupazionale a destare ad ogni modo forte preoccupazione, in primo luogo in relazione al mantenimento della rete di vendita nelle aree del Mezzogiorno ma anche in ordine alla tenuta del perimetro aziendale a livello nazionale». Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto «la richiesta inviata al ministero dello Sviluppo Economico riveste carattere d’urgenza». «La direzione di Auchan al Mise dovrà chiarire le reali strategie commerciali della multinazionale in Italia, dove è presente anche con il canale dei supermercati» ha aggiunto il sindacalista. «La nostra priorità – ha affondato –  rimane il mantenimento dei livelli occupazionali e del perimetro aziendale soprattutto nelle aree disagiate del Mezzogiorno d’Italia già pesantemente colpite dalla disoccupazione». «Occorre ristabilire corrette relazioni sindacali e riprendere al più presto il confronto per il rinnovo della contrattazione integrativa di settore disdettata unilateralmente nel 2015» ha concluso il sindacalista.

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