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Terziario. Fist Cisl, prosegue in campania il percorso di costituzione dei livelli regionali

Roma, 21 novembre 2016. Prende il via anche in Campania il percorso di costituzione dei livelli regionali della Fist Cisl, la federazione dei sindacati del terziario nata nel 2014 dalla sinergia delle categorie cisline Fisascat e Felsa, rispettivamente rappresentative dei lavoratori del commercio, turismo e servizi e dei lavoratori autonomi, atipici e somministrati. I consigli generali delle due federazioni regionali, con una base associativa che conta oltre 19mila iscritti, hanno deliberato oggi a Caserta di dare vita alla nuova Fist Cisl Campania, a pochi giorni dall’approvazione definitiva del Decreto fiscale e dagli annunci del premier Renzi sui nuovi interventi per sostenere il lavoro nel Mezzogiorno. «La costituzione della nuova Fist Cisl Campania si inserisce in un contesto di rallentamento delle assunzioni stabili nel sud Italia con lo scopo di dare vita ad una nuova forma di rappresentanza al lavoro che cambia nei settori tradizionali del terziario privato» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Campania Biagio Montefusco. «Il nostro auspicio è che la decontribuzione totale annunciata dal Governo possa favorire la crescita dei livelli occupazionali; la nuova Fist accompagnerà questi nuovi processi con l’obiettivo di assicurare diritti e tutele contrattuali indistintamente dalla tipologia del rapporto di lavoro, sia esso dipendente, autonomo, atipico e somministrato» ha concluso il sindacalista. Un percorso fortemente condiviso dalla Felsa Cisl Campania quotidianamente impegnata sul campo per la stabilizzazione dell’occupazione. «Con la costituzione della nuova Fist la Cisl dimostra ancora una volta di essere in grado di rafforzare ulteriormente la capacità di rappresentanza nelle due realtà del lavoro dipendente e atipico che in misura crescente si interfacciano nei diversi comparti del terziario e dove la contrattazione può fare molto attraverso la bilateralità da estendere anche alle forme flessibili del mercato del lavoro» ha dichiarato il segretario generale Luca Barilà. «La costituzione della nuova Fist Cisl Campania rappresenta quindi una opportunità per portare avanti le nostre rivendicazioni, a cominciare dalla stabilizzazione degli oltre 4mila lsu che in questa Regione svolgono funzioni sostitutive e suppletive nelle pubbliche attività e per i quali non è più procrastinabile una forte assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni» ha aggiunto il sindacalista. Alla riunione dei direttivi regionali ha presenziato il segretario generale nazionale della Fist Cisl Pierangelo Raineri insieme ai colleghi di segreteria Rosetta Raso e Ivan Guizzardi. «Anche in Campania si concretizza oggi il percorso di costituzione della Fist Cisl con l’obiettivo di supportare il processo di terziarizzazione dell’economia evidente anche in questa Regione, dove l’Istat conferma il trend di crescita dei livelli occupazionali nel comparto dei servizi e dove bisogna puntare al rafforzamento delle tutele e dei diritti per il lavoro atipico, una realtà importante che contribuisce alla sostenibilità del Paese» ha dichiarato Raineri. «In questo senso anche la totale decontribuzione sulle assunzioni annunciata da Renzi per il 2017 può senz’altro favorire la creazione di un’occupazione stabile e contrastare la crescente precarietà che dilaga nel Mezzogiorno e che ha colpito prevalentemente i giovani e le donne, i grandi esclusi dal mercato del lavoro e purtroppo sempre più arruolati nell’esercito degli “scoraggiati” che in Campania si attestano al 32,8%, un dato nettamente più elevato della media italiana» ha concluso il sindacalista. Sale così a quota sedici il numero delle federazioni regionali Fist Cisl ad oggi costituite. Dopo il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, la Liguria, il Lazio, la Calabria, il Piemonte, la Lombardia, la Sardegna, il Friuli Venezia Giulia, l’Umbria, la Sicilia, le Marche, la Valle D’Aosta, il Trentino e in Campani, il percorso istitutivo dei livelli regionali Fist Cisl proseguirà nelle prossime settimane in Alto Adige, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata.

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